Le imprese in “rosa” alimentano la ripresa. La Cna Abruzzo delle imprenditrici; “Risorse umane, credito, formazione”, Linda D’Agostino: «Una squadra forte e coesa»

Sono state quelle che hanno subito maggiormente la pandemia. Ma anche le prime a mostrare i segni della ripartenza: le donne, le loro imprese stanno diventando elemento di caratterizzazione, anche in Abruzzo. Comunque sia la ripartenza è il principale obiettivo tracciato da Cna Impresa Donna Abruzzo, che venerdì scorso ha rinnovato i propri vertici regionali con l’elezione di Linda D’Agostino alla presidenza. La D’Agostino, pescarese, succede a Luciana Ferrone, che in questi anni ha retto il timone; nella nuova presidenza regionale (dove è stata confermata come coordinatrice Letizia Scastiglia) siederanno anche Maria Paris di Avezzano, Paola Paolini di Chieti e Amelia Nori di Teramo e Cinzia Napoleone di Pescara: una squadra che promette di rafforzare le proprie radici sul territorio.
L’assemblea di venerdì, cui ha preso parte anche il presidente regionale della confederazione artigiana, Savino Saraceni, è servita a fare il punto sui prossimi obiettivi. Obiettivi che prova a sintetizzare così la neo eletta presidente: «I primi settori ad essere stati colpiti dagli effetti della pandemia sono stati quelli più tipicamente femminili, come benessere e cura della persona e ristorazione: settori che hanno patito anche carenze strutturali dell’imprenditoria “in rosa”, come la mancanza di supporto da parte delle istituzioni».
I mesi caratterizzati dalla pandemia – aggiunge Linda D’Agostino – hanno però permesso di scoprire anche valori altamente positivi che caratterizzano il mondo delle imprese a trazione femminile: «Le donne, che fino al 2020 rappresentavano il 20% del totale dell’imprenditoria, sono state particolarmente reattive nella difficoltà, cercando di risalire la china e cogliere nuove opportunità. Un motivo, questo, che ci spinge a orientare il nostro lavoro delle prossime settimane, cercando di aiutarle – anche attraverso le nostre strutture dedicate, come Unioni di mestiere, confidi e Agenzia per il lavoro – sui dossier più critici e indispensabili. Nell’accesso al credito, per sfruttare le diverse misure agevolate disponibili; nella formazione, mettendo a punto percorsi specifici che puntino sul marketing, ma soprattutto su sostenibilità e digitalizzazione delle imprese, processi ormai irreversibili; e infine gestione delle risorse umane, per favorire una crescita aziendale che sia in grado avvalersi di nuove competenze».

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