Imprese femminili: Umbria al quarto posto in Italia

L’Umbria si piazza al quarto posto, dopo Abruzzo, Basilicata e Molise per incidenza di imprese femminili sul totale di quelle registrate. Lo dice l’Osservatorio per l’imprenditorialità femminile di Unioncamere e InfoCamere. Nella regione ci sono 23.302 imprese femminili su un totale di 94.036 imprese. L’incidenza è del 24,7 per cento contro una media nazionale del 21,9 per cento.

L’Umbria in rosa ha retto durante la pandemia. Al 31 dicembre 2020, infatti, abbiamo assistito a un crollo delle imprese guidate da donne in Italia, mentre in Umbria la stretta è stata lieve. Alla fine dello scorso anno le imprese attive erano 20.500 contro le 20.568 del 2019. Il 2018 si era chiuso con 20.677 imprese femminili presenti sul mercato. Nell’anno della pandemia, dunque, l’incidenza era del 24,9 per cento contro il 22 per cento della media nazionale.

“E’ proprio cosi, la componente femminile è linfa vitale per il nostro sistema imprenditoriale, ma il Registro delle Imprese ci dice che da alcuni anni questa componente si va assottigliando. Negli ultimi tre anni le imprese femminili hanno dimostrato un buon dinamismo, contenendo la riduzione allo 0,9%, ma contenere la riduzione non vuol dire crescita” sottolinea il presidente della Camera di Commercio dell’Umbria, Giorgio Mencaroni.

“Bisogna fare attenzione – aggiunge – sono ancora troppo poche le donne che scelgono di creare un’impresa, e quando l’impresa c’è è caratterizzata da una pesante debolezza patrimoniale” (oltre il 70% delle imprese femminili sono ditte individuali). Guardando al 2021, gli indicatori segnalano la ‘crisi silenziosa’ del mondo imprenditoriale femminile. Nel primo trimestre abbiamo avuto 322 aperture contro 437 chiusure. A non mutare è l’identikit dell’impresa rosa: di piccole dimensioni, poco rappresentata nel settore industriale, poco capitalizzata e a digitalizzazione rallentata.

Le imprese femminili si concentrano nel commercio (5.563), nel settore agricolo (5.417), in alloggio e ristorazione (2.227).

“E’ più che mai necessario per invertire la rotta diffondere il valore dell’imprenditorialità tra la popolazione femminile ma anche offrire strumenti corposi per avviarla – riflette Mencaroni – sembra andare in questa direzione il recente Fondo istituito al Mise e previsto nella Legge di bilancio 2021 per il sostegno all’impresa femminile, che prevede finanziamenti a tasso zero e contribuiti a fondo perduto”.

La Camera di Commercio dell’Umbria è convinta che il potenziale ci sia, ma resti al momento parzialmente inespresso. Il covid ha frenato la voglia di fare impresa per le donne: quelle a guida under 35, nel primo trimestre del 2021, sono 2.007 su 23.302, l’8,6 per cento. Il confronto con il primo trimestre 2020, prima del coronavirus, vede una forbice negativa di quasi 100 cento aziende giovanili (2.105 quelle registrate). Il 2020 si era chiuso comunque con una dinamica positiva, con saldo in attivo per 182 unità.

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