Con il semaforo verde ai matrimoni, e dunque anche agli agriwedding, si salvano 100 mila posti di lavoro in Puglia. Da metà giugno ci sarà il via libera alle cerimonie e alle feste e la regione ne ha ben donde di festeggiare considerato che nell’anno del covid è stato annullato il 90 per cento delle cerimonie per le nozze. Lo fa sapere Coldiretti Puglia, dopo che il nuovo provvedimento del Governo è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale.
“Tre le regioni più richieste dai buyer internazionali e nazionali per i matrimoni green c’è la Puglia che assorbe il 6,1% delle richieste italiane. L’impossibilità a festeggiare i matrimoni, in campagna ha fatto crollare il fatturato del segmento di attività con gli agriturismi che propongono “pacchetti di agriwedding” che includono agribomboniere realizzate in green style come orci di olio in ceramica decorata oppure accessori lavorati con lana di pecora, servizi fotografici con scenografie naturali e rurali, menù di nozze stampati su carta riciclata, spostamenti in carrozze trainate da cavalli o in bicicletta, o in tandem addirittura”, racconta Filippo De Miccolis Angelini, presidente di Terranostra Puglia, associazione agrituristica di Coldiretti.
Lo stop ai matrimoni ha causato un crack di almeno 50 milioni di euro solo per l’agriwedding: dai fiori alla tavola, dalla bomboniere alle cooking class. I matrimoni green sono stati azzerati. Nel 2019, dati Istat, in Puglia si erano celebrati 14 mila matrimoni, di cui 2.064 in provincia di Foggia, 4.626 a Bari, 1.402 a Brindisi, 1.636 nella Bat e 1.626 nel Tarantino; nel 2020, a causa del covid, tutto è cambiato. C’è stato un crollo nei bilanci di aziende come quelle di catering e della fotografia, dei trasporti e dei fiori, dei viaggi e dell’abbigliamento, del trucco e delle acconciature, dell’immobiliare e della vigilanza privata.
Come spiega Coldiretti Puglia, una terzo degli agriturismi pugliese offre agli sposi e agli ospiti cibi genuini della tradizione contadina, l’allestimento della tavola è a tema o con centrotavola a uncinetto fatti dalla nonna e composizioni di fiori di campo. Ci sono gli agriturismi che offrono i percorsi benessere per le coppie e per gli ospiti, così come momenti di relax nei paesaggi rurali.
“Con la ripartenza, riprenderanno vita i servizi aggiuntivi per gli sposi ed i loro ospiti, come i pool party, le feste in piscina organizzate il giorno successivo al matrimonio, le cooking class e le degustazioni guidate, richieste dagli ospiti stranieri durante la giornata. I nostri agriturismi offrono alloggio, ristorazione, ma anche degustazioni e attività ludiche, ricreative e sociali e la presenza delle donne è sempre più forte e strategica proprio nell’agriwedding”, aggiunge Floriana Fanizza, responsabile nazionale di Coldiretti Donne Impresa e agrichef di Campagna Amica Puglia.
Insomma, le 900 strutture agrituristiche pugliesi hanno pagato un prezzo altissimo al blocco delle cerimonie, ma non sono da meno le imprese del florovivaismo, con un buco di 120 milioni di euro. L’azzeramento degli eventi pubblici, delle fiere e delle assemblee, delle cresime e delle comunioni, dei battesimi e dei matrimoni è stato uno tsunami. Da cui, però, ripartire.