Confartigianato Sicilia: 46,3% Comuni paga le fatture oltre 60 giorni dall’emissione

Nonostante il 35,3 per cento delle imprese siciliane abbia problemi di liquidità, il 46,3 per cento dei Comuni paga le fatture ai fornitori oltre i 60 giorni dall’emissione, nonostante la legge europea ne imponga il saldo entro 30 giorni. Lo rileva l’Osservatorio economico di Confartigianato Sicilia, che ha esaminato i dati del ministero dell’Economia sui tempi di pagamento di 389 Comuni siciliani nei primi tre trimestri del 2020.

Le province di Enna, Agrigento e Messina hanno il record di Comuni che pagano in ritardo. La Sicilia, peraltro, a livello nazionale è penultima come minor numero di amministrazione comunali che pagano nei tempi di legge. Appena l’11,3 per cento salda le fatture entro 30 giorni, ossia 44 dei 389 Comuni, che concentrano un quinto (20,6 per cento) dell’importo pagato (275 milioni).

Pagano sopra ai 30 giorni l’88,7 per cento dei Comuni siciliani (345), con una quota del 79,4 per cento sull’importo pagato dalle amministrazioni (1,1 miliardi di euro). Nei primi tre trimestri del 2020, di media, su due miliardi di euro di fatture ricevute, i Comuni hanno pagato 1,3 miliardi (65,8 per cento del totale fatture ricevute) in 47 giorni (quinta regione a livello nazionale per più ampio tempo previsto nei pagamenti dei Comuni). Il dato medio nazionale è di 36 giorni.

Impiegano un maggior numero di giorni per il pagamento i Comuni della provincia di Agrigento e Catania (54), a Palermo siamo a 43. La provincia con la maggiore quota di comuni che pagano entro il limite di legge è Trapani (29,2%) seguita da Caltanissetta (22,7%). Mentre le province con quote più elevate di comuni che pagano oltre il limite di legge sono Enna (100%), Agrigento (95,3%), Messina (94,4%) e Ragusa (91,7%). In particolare si rilevano quote più alte di comuni che pagano oltre i 60 giorni a Messina (63%), Siracusa (57,1%), Catania (50,9%) e Ragusa (50,0%).

“Questi ritardi sono di particolare gravità nel pieno della crisi da pandemia e i tempi vanno necessariamente accorciati – dice Giuseppe Pezzati, presidente di Confartigianato Sicilia – Troppi imprenditori non possono contare sulla certezza di vedersi saldate le fatture nei 30 giorni stabiliti dalla legge e quando i pagamenti vengono effettuati in maniera tardiva, le imprese soffrono enormemente. Più volte abbiamo sollecitato, anche con la nostra confederazione nazionale, la compensazione diretta e universale tra i debiti (fiscali e contributivi) e i crediti delle imprese verso la pubblica amministrazione. Il ritardo dei pagamenti pone tante piccole imprese nella condizione di rinunciare a partecipare ai bandi pubblici per paura delle lungaggini e dei contenziosi”.

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