La prima giornata degli Stati Generali Mondo Lavoro Turismo

Ieri, a Venezia, è si è tenuta la prima giornata degli Stati Generali Mondo Lavoro Turismo. È intervenuto in apertura l’assessore al Turismo, Trasporti e Lavoro della Regione Liguria, Giovanni Berrino, che ha dichiarato: “La qualità dell’offerta turistica passa dalla qualità del lavoro”. La Regione Liguria partecipa a due progetti, il Patto per il Turismo (siglato nel 2018), che mira a supportare le assunzioni nel settore e a promuovere la qualità del lavoro. Le aziende, nel 2018, nel 2019 e nel 2020, hanno potuto salvare in questo modo la stagione turistica e i posti di lavoro.

Il Patto per il Turismo 2021 deve essere portato in Giunta a avrà effetti dal prossimo mese di aprile. È stato esteso ad altre categorie, come gli operatori di catering e congressi. È previsto un aiuto di sei milioni di euro per supportare le imprese. Nel 2020, per dare una mano anche ai lavoratori stagionali, è stata attivata la prima fase del progetto Smart@attivo: percorsi e moduli di formazione a richiesta dei lavoratore che si forma per potersi poi ricollocare. Il lavoratore avrà un sostegno economico aggiuntivo di 500 euro al mese. Così Berrino: “Credo che questi progetti possano costituire un laboratorio di idee su cui confrontarsi anche a livello nazionale. Chiudo con una riflessione sul turismo di prossimità come vera riscoperta, non come ripiego. Da agevolare e sostenere. Magari con una legge di agevolazione statale. Senza tralasciare ovviamente il valore dell’incoming estero per cui sottolineo la necessità di veloci decisioni governative in merito a quali passaporti vaccinali saranno accettati. I tour operator internazionali procedono spediti, non possiamo restare indietro”.

Di green pass, vaccinazioni per i lavoratori del settore, formazione, donne e fattore umano ha parlato poi Ivana Jelinic, presidente della Fiavet, la Federazione italiana associazioni imprese viaggi turismo: “La professionalità sarà il vero valore aggiunto del futuro. Perché quel famoso 13% del Pil, che nel 2019 era rappresentato dal turismo, è costituito soprattutto dal fattore umano. Nel 2021 maternità e famiglia non possono essere limiti al lavoro. Bisogna superare questo stato stato di cose e farlo velocemente. Così si rispetterà anche il vero spirito del turismo, che è da sempre inclusivo”.

“Partiamo dalle necessità contingenti: tema vaccini – ha aggiunto Jelinic – Sono convinta che il passaporto vaccinale sarà uno strumento indispensabile per la ripartenza. Non solo. Abbiamo da poco sottoscritto un protocollo congiunto con le maggiori confederazioni e in accordo con i sindacati, che richiede di indicare i lavoratori del mondo del turismo tra le categorie privilegiate per la vaccinazione. Speriamo che il governo accolga questa istanza, che garantisce la salute degli operatori, la tutela del turista, la sicurezza e la tenuta dell’intero sistema”.

In prospettiva, si pensa alla formazione: “Esistono categorie, come gli agenti di viaggi, per cui non c’è una formazione dedicata. Percorsi di studi e formazione per i giovani – elementi determinati per il posizionamento dell’Italia verso un alto livello professionalità – sono ancora carenti. In particolare in Italia, dove la parte esperienziale del viaggio è tanto rilevante, e passa inevitabilmente dalle persone. Questo mondo va professionalizzato a livelli più alti. Altri Paesi lo stanno facendo e noi non possiamo arrancare. Dobbiamo fornire le giuste competenze, anche in ambito di innovazione e digital, per essere competitivi rispetto a Paesi agguerriti che hanno fatto del turismo un asset centrale nonostante non abbiano neanche lontanamente le nostre risorse”.

Le imprese, a livello occupazionale, vanno aiutate in tre modi: i giovani devono essere messi in condizione di entrare nel mondo del lavoro, bisogna fare attenzione agli over 50, che non rientrano negli sgravi fiscali e che rischiano di essere esclusi dal piano di rilancio, ma che sono custodi di competenze importanti che non vanno assolutamente disperse. E poi ci sono le donne: “Una categoria che ci sta molto a cuore – spiega Jelinic –. Siamo ancora un Paese dove una donna non ha sempre le condizioni adatte per lavorare in maniera proficua. Bisogna creare strutture e strumenti che facilitino l’ingresso e soprattutto la permanenza delle donne nel mondo del lavoro”.

Terzo intervento a cura di Alessandro Mele, presidente Its Italy, associazione che raggruppa più di cento fondazioni Ist italiane: “Dobbiamo tradurre l’Italian Way of Life in asset formativo per affrontare le sfide attuali e attrarre turismo straniero e nazionale. Siamo pronti per ripartire dal capitale umano. Insieme: mondo della formazione, mondo del lavoro e delle imprese”.

“Abbiamo bisogno di ragazzi formati, in Italia c’è carenza cronica di tecnici specializzati anche se siamo il secondo Paese manifatturiero in Europa. Dopo dieci anni di sperimentazione, abbiamo un sistema di 108 fondazioni con 116mila allievi. Ma siamo ancora lontani dalla capacità di rispondere a questa esigenza formativa. Basta pensare che in Francia gli allievi sono 600 mila, quasi 900mila in Germania e 1 milione in Canada. Per questo è fondamentale l’investimento confermato che sarà destinato alla formazione dei giovani. Le nostre fondazioni nascono come sistema integrato tra imprese e agenzie educative. Abbattono il muro tra scuola e lavoro. Il 70 % dei nostri docenti arriva dal mondo lavoro e più del 50% dei percorsi sono focalizzati sull’economia 4.0. Con le imprese stiamo affrontando in particolare il tema del middle management. Uno dei focus principali del sistema economico nazionale, insieme a quello del ricambio generazionale, caratteristico delle piccole e media imprese italiane. È la capacità di affrontare la sfida di un mondo che cambia. Vogliamo progettare con le imprese questa ripartenza all’insegna della flessibilità. Ci muoviamo in base a esigenze contingenti e specifiche. Siamo pronti per ripartire dal capitale umano. Insieme, mondo della formazione e mondo del lavoro. Turismo che è il petrolio della nostra nazione”.

Salvatore Pisani, direttore dell’Hotel Splendid Venice e presidente di Confindustria turismo e servizi Venezia-Rovigo, parla invece sulle nuove identità delle destinazioni, i centri storici, la digitalizzazione e la sostenibilità. “Dobbiamo ripensare il nostro concetto di destinazione. Noi lo abbiamo fatto lavorando a un progetto di riposizionamento in collaborazione con società di marketing internazionali. Ripensare le destinazioni a partire anche dai centri storici. Per puntare alla loro riqualificazione abbiamo fatto delle richieste al ministero del Turismo: se città di ampia risonanza come Venezia ottengono attenzione, possono trainare anche altre destinazioni. Abbiamo creato un piano di sviluppo culturale anche tra i poli museali per migliorare l’offerta culturale attraverso la creazione di un polo facilmente accessibile.

“Ci stiamo concentrando sui rapporti con le società cinematografiche. Abbiamo varato un accodo con Veneto Film Commission in modo tale che le case di produzione possano essere veicolo di marketing territoriale. Crediamo tantissimo nell’audiovisivo. Le nostre città sono dei set a cielo aperto che possono spingere una ripresa veloce e qualitativa del turismo. Non dimentichiamo la sostenibilità. Un tema che sposiamo da tempo. Venezia è una delle città più sostenibili al mondo. Con le altre sezioni di Confindustria Venezia e Rovigo stiamo lavorando su un progetto di moda sostenibile per ospitare un grande evento che dia impulso alle altre aree del territorio. Crediamo che capitalizzando le conoscenze e le tradizioni che abbiamo potremo avere una ripartenza di qualità e più veloce rispetto agli altri Paesi”.

Vittoria Poggio, assessore alla Cultura, turismo, commercio della Regione Piemonte, si è concentrata su turismo per disabili, ciclopiste e digitalizzazione: “Inizio col constatare che la ricostituzione di ministero del Turismo segna un cambio di passo per l’Italia che conserva due terzi del patrimonio culturale del mondo. In questo momento complesso, la pandemia sembra offrirci anche una inattesa opportunità: quella di ampliare la digitalizzazione della filiera del turismo per fare ripartire il brand Italia. Siamo un museo a cielo aperto, dove visitatori da tutto il mondo sempre più privilegiano un turismo lento, ecologico e sostenibile. Con un mercato potenziale di 8,5 miliardi di euro di ricaduta. Per questo stiamo ultimando un progetto di ciclopiste su percorsi attrezzati. Un punto qualificante dell’azione della Regione Piemonte è quello rivolto al turismo per disabili al quale dedichiamo molta attenzione. Un progetto dedicato consentirà di selezionare su piattaforma digitale pubblica le strutture più adatte a persone in difficoltà”.

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