Export Puglia: reggono solo agroalimentare e prodotti agricoli

In Puglia, cresce solo l’export che riguarda il Made in Italy dell’agroalimentare, con il +2,2 per cento, e dei prodotti agricoli, con il +12,5 per cento. Nel 2020 fanno segnare il massimo storico, grazie alla spinta della dieta mediterranea ritrovata, nonostante i limiti imposti dall’epidemia. Questi dati arrivano da Coldiretti Puglia che ha analizzato quelli Istat relativi alle esportazioni nelle varie regioni, con l’alimentare che vola all’estero.

“E’ l’agricoltura il settore più resiliente alla crisi causata dal Covid in Puglia perché soffre con un calo dell’8% di Produzione Lorda Vendibile, ma tiene grazie all’aumento delle esportazioni dei prodotti agricoli nel 2020 rispetto all’anno precedente e una lieve crescita dell’occupazione”, afferma Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.

Il covid ha dato ai consumatori la voglia di acquistare prodotti più salutari. Nell’ordine sono state quindi avvantaggiate le esportazioni nazionali di conserva di pomodoro (+17 per cento), pasta (+16 per cento), olio d’oliva (+5 per cento) e frutta e verdura (+5 per cento). In calo del 3 per cento, invece, la spedizioni di vino italiano nel mondo a causa della chiusura dei ristoranti.

Le esportazioni di prodotti agroalimentari Made in Italy, nel 2020, sono andate per più della metà in Unione europea (55 per cento), con la Germania quale principale beneficiario con 7,73 miliardi, in crescita del 6 per cento; seconda la Francia, con 5,08 miliardi, stabile; quindi, la Gran Bretagna, 2,8 per cento.
“Stiamo vivendo una situazione emergenziale straordinaria – aggiunge il presidente Muraglia – sia sul fronte sanitario che economico con l’intera filiera alimentare impegnata in prima linea a garantire il cibo necessario alle famiglie pugliesi, uno sforzo importante anche di responsabilità che rende merito ad un sistema agricolo e agroalimentare evidentemente robusto che sta tenendo testa con fatica alla crisi”.

L’agroalimentare è in grado di offrire 100 mila posti di lavoro green nel prossimo decennio in Puglia, ma è necessario sistemare le infrastrutture e la logistica. “Servono trasporti efficienti sulla linea ferroviaria e snodi portuali e aeroportuali per le merci che ci permettano di portare i nostri prodotti rapidamente da sud a nord del Paese e poi in ogni angolo d’Europa e del mondo visto che la densità delle nostre infrastrutture è più bassa rispetto ad altri Paesi”, conclude Muraglia. Il Recovery Plan può essere un’occasione in questo senso.

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