Cna Costruzioni Marche: rivedere il prezzario nel cantiere sismico

Cna Costruzioni Marche, in una lettera indirizzata al presidente della Regione Francesco Acquaroli, al commissario per la ricostruzione Giancarlo Legnini e al direttore dell’ufficio ricostruzione Marche Stefano Babini, chiede di rivedere i prezzi per la ricostruzione nelle aree colpite dal sisma e il prezzario regionale per i lavori di edilizia.

Marco Rossi, presidente di Cna Costruzioni Marche, spiega: “Molte imprese edili della regione, pur avendo acquisito ordini di lavori già approvati con decreto, ed altri in via di approvazione, non possono far partire i cantieri, perché i fornitori non consegnano i materiali, in attesa di nuovi listini, con aumenti dei prezzi di oltre il 30 per cento. In particolare per il ferro e il calcestruzzo. A questo si aggiunge l’aumento della bolletta energetica tra il 10 e il 15 per cento. Tutto il materiale da cantiere ha registrato una vera e propria impennata di oltre il 50 per cento, che rasenta la speculazione”.

“Aumenti – precisa Rossi – che impattano pesantemente sul prezzario per le opere della ricostruzione post sisma, che era già inadeguato e sottostimato almeno del 30 per cento, rispetto ai prezzi dei materiali per l’esecuzione dei lavori. Per questo chiediamo agli organi di controllo di vigilare e di fermare le manovre speculative in atto”.

Riflessi di questi aumenti si stanno verificando per tutti i lavori edili, privati e pubblici, e pure per i cantieri relativi al Superbonus 110 per cento, i cui preventivi hanno necessità di essere adeguati, con il rischio concreto per le imprese di dover ritardare l’inizio dei lavori o, nel peggiore dei casi, di perdere gli ordini.

“Per questo – sostiene Marco Bilei, responsabile Cna Costruzioni Marche – chiediamo alla Regione Marche , un intervento urgente anche sul prezzario regionale dell’edilizia, con la convocazione della Commissione Prezzi”. La ripresa economica, nelle Marche, passa proprio dall’edilizia secondo Cna Costruzioni. In particolare dalle aree del cratere sismico e nelle opere in cui si utilizza l’ecobonus. Secondo un’indagine dell’associazione, quasi l’80 per cento delle imprese si aspetta da Superbonus e ricostruzione una crescita dell’edilizia e il 40 per cento prevede creazione di nuovi posti di lavoro.

L’aumento dei prezzi dei materiali è il classico bastone tra le ruote. Il 60 per cento dei cittadini ha fatto sapere di essere interessato al bonus del 110 per cento, ma solo il 10 per cento ha poi trasformato l’interesse in preventivi. Appena l’8 per cento ha avviato l’iter per i lavori di risparmio energetico. Per il 35 per cento si tratta di lavori che interessano il cappotto termico, per il 20 per cento l’impianto di riscaldamento, per il 13 per cento gli impianti fotovoltaici.

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