Capodanno: Assohotel Piemonte, 7 alberghi su 10 sono chiusi

Settecentomila euro di mancato incasso solo per la notte di San Silvestro, sette alberghi su dieci chiusi, quelli che sono aperti sono occupati con una percentuale di meno del 10 per cento. Come una guerra per il settore a Torino, come segnala l’indagine di Assohotel, associazione di categoria di Confesercenti.

Giulia Beccaris, presidente di Assohotel, spiega: “Dopo un Natale disastroso, questi numeri confermano che neppure il Capodanno porterà un po’ di sollievo per la categoria: ormai da settimane non facciamo che ricevere disdette anche delle poche prenotazioni che avevamo, tanto che circa il 70% delle strutture cittadine ha deciso di chiudere durante il periodo festivo per contenere i costi”.

“L’anno scorso per la notte di San Silvestro l’occupazione delle camere era dell’86,5%; il mese di dicembre 2019 registrava un’occupazione media del 61% che saliva al 67% nella settimana 29 dicembre 2019 – 4 gennaio 2020. Tenendo conto di questi livelli di occupazione e della tariffa media a camera, possiamo calcolare una perdita per la sola notte di Capodanno di circa 700mila euro”.

Dall’inizio del lockdown le perdite sono di circa l’80% rispetto al 2019. “A tutto questo – continua la presidente – si aggiunge la frustrazione di essere stati esclusi dal bonus Natale: mi chiedo come si possa negare anche questo piccolo sostegno a una categoria che registra questi numeri. Se poi volgiamo lo sguardo alle località sciistiche, la situazione non è migliore. Inoltre, se fossero confermate le indiscrezioni sul prolungamento della chiusura degli impianti oltre il 6 gennaio, vi sarebbe un ulteriore durissimo colpo al comparto alberghiero e a quello turistico più in generale: ne risulterebbe compromesso almeno il 60/70% del fatturato stagionale”.

“È positivo che il Comune di Torino abbia sospeso l’imposta di soggiorno dal 1° gennaio al 31 marzo 2021, ma servono urgenti misure di ben altro peso a sostegno della categoria: ristori immediati senza più esclusioni e interventi strutturali di abbattimento dei costi fissi che permettano alle strutture di ripartire quando sarà possibile”.

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