Dott. Yuri Macrino, Roma: la chirurgia estetica di revisione permette di migliorare un precedente intervento e ottenere un risultato estetico o funzionale ottimale

Sempre più persone ricorrono agli interventi del chirurgo plastico per correggere un difetto o un’imperfezione che crea disagio: è un trend che non conosce crisi o momenti di stallo, come ci spiega il chirurgo plastico romano, dottor Yuri Macrino, che vanta una pluridecennale esperienza in chirurgia plastica, estetica e ricostruttiva e opera nella capitale e nelle maggiori città italiane con la sua équipe medica.

Ma cosa fare quando l’intervento subìto non soddisfa la paziente oppure non è riuscito come previsto o sperato? «È possibile migliorare il risultato estetico o funzionale di un precedente intervento con la chirurgia di revisione – spiega -. Può capitare che in casi già trattati sia incorso un errore di progetto che ha portato a un risultato povero, non espresso ai massimi livelli, e sia quindi necessario intervenire nuovamente per ottenere un esito ottimale. La chirurgia di revisione rappresenta il 30% dei miei interventi: un valore da non sottovalutare».

Ma è sempre possibile intervenire per migliorare? «Nella maggior parte dei casi sì, perché si può lavorare sulla forma conferendole armonia ed equilibrio. Il chirurgo plastico, in questo caso, deve possedere tecnica e sensibilità artistica perché, oltre alla bravura, entrano in campo anche l’osservazione delle proporzioni del corpo e il rispetto di canoni estetici. Purtroppo, però, la chirurgia di revisione non riesce a risolvere qualsiasi problematica: eliminare o nascondere brutte cicatrici di precedenti interventi a volte può risultare complesso. Indicare alla paziente limiti e potenzialità di un intervento è il primo passo per non disattendere le sue aspettative».

Al giorno d’oggi, la ricerca di un maggior benessere psicofisico e il superamento di tante paure, grazie anche all’evoluzione delle tecniche chirurgiche, hanno spinto sempre più persone a sottoporsi ai ritocchi. A fronte di questa grande domanda come si sceglie il professionista giusto? «L’aumento delle richieste ha incrementato il proliferare di chirurghi plastici “improvvisati“ o specialisti in altre branche che si avventurano nella chirurgia estetica. La scelta del professionista è basilare proprio per non incappare in spiacevoli imprevisti, quindi è bene valutare alcuni elementi prima di decidere quale professionista ci porterà in sala operatoria. Il mio primo consiglio è controllare i titoli del chirurgo, cercando nominativo e specializzazione sul sito della FNOMCeO e la sua iscrizione ad associazioni quali Aicpe e Sicpre».

Diffidare, inoltre, del professionista che dialoga con la paziente solo tramite social o e-mail: «Vero, la visita medica è sempre necessaria perché durante l’incontro vengono esaminati il tessuto sottocutaneo, fatte le necessarie misurazioni e vagliate le problematiche e le richieste della paziente. La decisione, poi, di affidarsi a un chirurgo piuttosto che a un altro attiene anche alle garanzie che il professionista può dare, ma che hanno un costo, come la preparazione della sala operatoria, la competenza degli anestesisti e la qualità dei materiali utilizzati. Ecco perché scegliere solo in base al prezzo basso è sconsigliabile. Ultima cosa: la chirurgia non è la soluzione ma uno dei tanti strumenti per raggiungere l’equilibrio… ha grandi possibilità se viene usata in modo adeguato e da professionisti irreprensibili».

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