Venezia: piazza San Marco senza Caffè

E fu così che Venezia restò senza Caffè nel suo salotto storico, piazza San Marco. I bar prima hanno dovuto fronteggiare i danni per l’alluvione dello scorso novembre, adesso sono stati costretti a chiudere i battenti per l’emergenza covid. Del resto, le città d’arte sono le prime a soffrire quando manca l’arrivo dei turisti e con i musei chiusi. Una decisione sofferta, ma doverosa, quella dei bar, considerato che gli affitti sono rimasti inalterati, contrariamente agli introiti che non ci sono più.

In ordine di tempo, i primi ad abbassare le serrande sono stati il Caffè Aurora e il Gran Caffè Chioggia, quindi il Caffè Lavena, che già era passato da 35 lavoratori stagionali ad appena 21 in rotazione con la cassa integrazione. Come un gigantesco domino, alla fine hanno chiuso tutti. Piazza San Marco si era in parte rianimata per le riprese del settimo episodio della saga Mission: impossibile con Tom Cruise, ma anche quelle si sono concluse.

Claudio Vernier, presidente dell’Associazione piazza San Marco, rivela: “E’ dal 12 novembre del 2019, con l’eccezionale acqua alta, che siamo in crisi. Da allora c’è stato il panico da marea e non tutti i danni sono stati liquidati ancora. Poi c’è stato il lockdown e l’emergenza sanitaria”. Prosegue: “Piazza San Marco ha budget di spesa altissimi e i Caffè, da soli, costano 400 dipendenti. Il covid è arrivato a dare il colpo finale a una crisi iniziata con le liberalizzazioni del 2007 e rafforzata dalla monocultura turistica. I Caffè hanno avuto un aiuto con la possibilità di sfruttare i plateatici nei mesi estivi, ma non è stato sufficiente, soprattutto in vista del 2021. A oggi si può calcolare una media di fatturato del 30 per cento, con una perdita di oltre il 70 per cento”.

L’attivazione del Mose ha scongiurato l’acqua alta, per il covid al momento non c’è nulla da fare: “Il dramma non è solo economico. I Caffè rappresentano la cultura del nostro Paese. Per questo abbiamo proposto l’apertura a rotazione, per lasciare un presidio in città”. La vera speranza, però, è riaprire per il periodo natalizio: sarebbe una piccola boccata d’ossigeno e piazza San Marco tornerebbe vitale almeno per un po’.

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