Contro il Dpcm, ristoratori in marcia da Firenze a Roma

E’ iniziato su Ponte Vecchio, a Firenze, la manifestazione che dà il via alla Marcia dei Ristoratori. A piedi, in 200, raggiungeranno Roma il prossimo 13 novembre. Si protesta contro il Dpcm e ad alzare la voce non sono solo i ristoratori, ma anche ambulanti, artigiani, tassisti, Ncc e commercianti.

La protesta è stata organizzata dal gruppo Ristoratori Toscana e da Tni, Tutela Nazionale Imprese. Si è aperta con un minuto di silenzio in ricordo del ristoratore che, lo scorso 22 agosto, si è suicidato a Firenze non vedendo un futuro per la sua attività. Alla manifestazione partecipa anche lo chef Gianfranco Vissani.

La marcia stasera raggiungerà San Casciano Val di Pesa, poi tappe a San Gimignano, Siena, San Quirico d’Orcia, Bolsena, Montefiascone, Viterbo, Sutri, La Storta e la capitale. Da San Gimignano si seguirà la via Francigena. Secondo quanto rifierisce Ristoratori Toscana, a Firenze si sarebbero ritrovati un migliaio di partecipanti, con striscioni sui lungarni vicino a Ponte Vecchio. Qui un grande striscione con la scritta: ‘Ponti per il futuro’, che è anche lo slogan dell’iniziativa.

Pasquale Naccari, portavoce di Ristoratori Toscana, dice: “Con questi provvedimenti distruttivi il governo sta distruggendo questi ponti. L’unica cosa che sanno dire è chiudere, sembra che ci diano soldi a pioggia. in realtà non ci hanno dato un c…; si riempiono la bocca solo per parlare di evasione fiscale, ma di spreco di soldi pubblici non ne parla mai nessuno, perché la responsabilità è loro: basta, non accetteremo mai più leader politici che ci additano come evasori”.

E ancora: “Con le chiusure del lockdopwn ci ridurremo a essere degli automi, schiavi al servizio delle multinazionali, esseri che esistono solo per lavorare e consumare, vivremo le nostre vite chiusi in casa con lo smart working, a rischio è l’intera società, e noi non possiamo accettarlo, Svegliamoci e uniamoci, riprendiamoci le nostre vite, ritorniamo ai valori dei nostri nonni che oggi la politica sacrifica sull’altare della sua incompetenza”.

I manifestanti chiedono al Governo di sospendere tutte le tasse, abbattere i canoni d’affitto, bloccare gli sfratti, un fondo perduto per il periodo di chiusura adeguato ai cali di lavoro registrati, un credito d’imposta proporzionale alle perdite di fatturato.

Ha parlato anche Vissani oggi: “Dobbiamo convivere con questo Covid: non ci sono storie, passeranno degli anni, forse anche 3-4 anni, ma noi dobbiamo convivere con questo Covid. Francia e Germania non hanno fatto la chiusura come noi, l’hanno fatta più dolce. In Svizzera, a 30 km da Milano, chiudono ancora i ristoranti alle 22. Dobbiamo convivere” col Covid “e noi essere uniti”.

Ha aderito alla protesta il coordinamento nazionale Ncc: 25 veicoli e 30 bus “accompagneranno i partecipanti all’iniziativa organizzata dal gruppo Ristoratori Toscana nel cammino che da Firenze li porterà fino a Roma a piedi il 13 novembre. In questi dieci giorni, gli Ncc offriranno supporto logistico a tutti partecipanti, aderendo alla mobilitazione nazionale”.

“Siamo esasperati e la mancanza di attenzione e di considerazione ci spinge a manifestare, con ogni mezzo e in ogni sede”, afferma Giorgio Dell’Artino, del Coordinamento, secondo cui “sono mesi che non lavoriamo e abbiamo ricevuto solo elemosine”, e quindi “siamo disposti a far sentire la nostra voce, anche con proteste eclatanti”. Per Dell’Artino non è stato previsto nessun sostegno a fondo perduto, nessun bonus, solo la proroga di qualche mese dei pagamenti di leasing, tasse, mutui, contributi. Nulla di ciò che ora serve per andare avanti”.

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