La danza favorisce la socialità, educa alla musica, all’arte, alla cultura in generale, e fa prendere coscienza del proprio corpo; per questi motivi deve essere accessibile a tutti. Ne è convinta Tatiana Atzori, insegnante e titolare del Centro Danza Tatjana che ha una sede a Sanluri nella provincia di Sud Sardegna e una a Sestu, in provincia di Cagliari. Nella sua scuola, fondata nel 1995, si insegna danza classica, moderna, contemporanea, propedeutica e anche di carattere, a partire dai 3 anni. E la filosofia è quella di dare a tutti la possibilità di imparare ed esprimersi con il ballo.
“Abbiamo bambine e ragazze – spiega Tatiana Atzori – che, anche se non sono particolarmente dotate fisicamente, svolgono con passione lezioni, stage, saggi. Abbiamo mamme che accompagnano le figlie e che per la prima volta nella loro vita vogliono cimentarsi in passi di danza e balletti; e vi assicuro che sono le più entusiaste. Ovviamente chi ha predisposizione e doti particolari viene sostenuto nel coltivarle e continuare il percorso professionistico; ma da noi ognuno deve avere di base le stesse opportunità”.
Tatiana Atzori ha la danza nel sangue; allieva giovanissima di Iolanda Fafani Menichini, del teatro San Carlo di Napoli, diplomata in danza classica, di carattere e jazz con la società inglese Dance Arts International, ha partecipato a diversi corsi di formazione e perfezionamento.
Dal 2001 al 2017 il Centro Danza Tatjana è stato affiliato alla Dance Arts International mentre dal 2018 fa parte dell’Acsi danza, permettendo così agli allievi di sostenere gli esami per il passaggio di livello. E’, inoltre, sede per la Sardegna del corso Nazionale di formazione per insegnanti di danza in metodologia Vaganova riconosciuto dal Coni. Tra gli insegnanti annovera il danzatore e coreografo brasiliano Roberto Tadeu De Azevedo.
Oltre ad essere un luogo ricco di passione e professionalità, il Centro Danza Tatjana è anche una struttura sicura per il rispetto delle norme anti Covid: ha riaperto solo a settembre, infatti, per allargare gli spazi anche con l’esecuzione di lavori murari; i gruppi sono di poche persone, distanziate e con tutti i dispositivi di sicurezza. “Siamo rimasti chiusi alcuni mesi – conclude Tatiana Atzori – perché volevamo aprire in tutta sicurezza, in modo che chi viene da noi possa farlo con tranquillità e pensando solo alla danza”.