K2: mostra e documentario al Lagazuoi delle Dolomiti

Il K2 è legato alla Dolomiti e, in particolare, al Lagazuoi. Dal 12 settembre fino al termine della stagione estiva, il Lagazuoi Expo – che si trova a 2.778 metri d’altitudine – ospiterà un’esposizione dedicata alla conquista del K2. Ci sarà un doppio reportage proprio alla stazione di arrivo della funivia Lagazuoi: un video documentario chiamato ‘K2, un urlo dalla vetta’, prodotto da SkyTg24, con la regia di Daniele Moretti, caporedattore; le immagini del fotografo Matteo Zanga che mostrano la stessa avventura, dal campo base alla cima, con i paesaggi e le facce di chi c’era.

Si vuole così rendere omaggio a Lino Lacedelli, soprannominato lo Scoiattolo di Cortina, che con Achille Compagnoni raggiunse per primo quella cima. Gli Scoiattoli di Cortina partecipano insieme alla Guide Alpine all’inaugurazione di sabato 12 settembre, dalle 10 alle 12. Si tratta di uno degli eventi aperti al pubblico di ‘Cortina tra le Righe’, settimana di formazione professionale che dal 9 al 12 settembre accoglie giornalisti da tutta Italia. Ci sarà pure Daniele Moretti.

Le Guide di Cortina sono inoltre disponibili ad accompagnare il pubblico a piedi al Lagazuoi (partenza dalle 8.30 dalla funivia). Per iscriversi, bisogna scrivere a cortinatralerighe@doc-com.it.

Visitando la mostra, sarà come essere tra i ghiacci eterni, come vedere la fatica degli uomini che affrontano enormi pareti. Il documentario e le fotografie raccontano un’esperienza densa di significati: la spedizione intitolata “K2, Sessant’anni dopo”, con cui nel 2014 è stata celebrata la prima ascesa della vetta. Questa volta, però, il team italiano era essenzialmente impiegato come squadra di supporto per gli otto alpinisti pachistani destinati a compiere l’impresa: un rovesciamento di ruoli che rende merito al lavoro di chi, storicamente, è sempre stato messo tra parentesi. Solo due alpinisti italiani, Michele Cucchi e Simone Origone, li avrebbero accompagnati fino alla fine.

Di particolare rilievo le immagini girate gli ultimi giorni della spedizione, dall’alpinista Daniele Nardi, che l’anno scorso è scomparso sul Nanga Parbat. La spedizione era legata anche a temi ambientali: gli alpinisti hanno installato, infatti, una stazione meteo climatica, dedicando tempo ed energia anche alla pulizia dei campi e del ghiacciaio del Baltoro.

Exit mobile version