Tartufo: Stati generali a Campobasso

Stati generali del tartufo il 5 e il 6 settembre a Campobasso. L’evento è organizzato dalla Regione Molise e dall’associazione nazionale Città del Tartufo. L’evento, che vedrà la partecipazione di esperti, addetti e giornalisti, serve di lancio per la candidatura a patrimonio immateriale dell’Unesco di ‘Cerca e cavatura del tartufo’, prevista per il 2021.

L’assessore all’Agricoltura, Nicola Cavaliere, dice: “Campobasso sarà per due giorni la capitale del tartufo. Il Molise ospiterà un appuntamento unico in Italia, prestigioso e fondamentale anche in vista della candidatura Unesco che la Regione sostiene già da tempo con determinazione e in tutte le sedi. Candidatura che nei mesi scorsi ho caldeggiato inviando una lettera alla ministra Bellanova. La promozione internazionale di una delle nostre migliori eccellenze non può che fare bene al territorio, alla sua immagine e alla sua economia”.

La due giorni di full immersion nel tartufo sarà inaugurata, alle 9.30 di sabato 5 settembre, al Centrum Palace di Campobasso, dai saluti delle istituzioni. È prevista poi la partecipazione di un rappresentante del servizio Unesco del Mibact, diretto da Antonio Parente. Poi parola a Michele Boscagli, presidente di Anct, e a Fabio Cerretano, presidente di Fnati (Federazione nazionale associazione tartufai italiani). Anche attraverso le immagini di un film, i due racconteranno il percorso di candidatura proposto alla Commissione italiana per l’Unesco, oggi depositato a Parigi.

Nel corso del pomeriggio ci saranno diversi contributi sul valore della biodiversità ambientale nell’alimentazione; rappresentanti dei servizi regionali del Molise parleranno dell’importanza della cerca e cavatura e del prodotto tartufo nella cultura e nell’economia del territorio. Sabato conclusione con visita guidata al centro di Campobasso, domenica altra ‘gita’ al Centro vivaistico forestale ‘Selva del Campo’ di Campochiaro, dove conoscere l’attività di produzione e di sperimentazione del tartufo. Infine, tutti all’area archeologica Saepinum di Altilia.

Exit mobile version