Ecobonus auto: le nuove classi di emissioni e gli incentivi

Moscow, Russia - May, 15, 2019: cars on a parking in Moscow

Il Governo ha rifinanziato, con 500 milioni, l’ecobonus per le auto. Lo ha fatto con il Decreto Agosto. Si erano infatti esauriti i 50 milioni, stanziati nella prima tranche che, teoricamente, sarebbero dovuti durare fino al 31 dicembre 2020 e che invece hanno avuto vita brevissima, appena una settimana.

Del mezzo miliardo messo in campo, 410 sono per l’acquisto di nuove auto ecologiche e 90 milioni per l’installazione di nuove colonnine di ricarica per le auto elettriche. L’obiettivo è rimodernare il parco auto circolante nel Paese e ridurre l’inquinamento. Sono state riviste, con il nuovo Decreto, le fasce di emissioni inquinanti che danno diritto all’incentivo economico per l’acquisto di una nuova auto. Chi porta a rottamarne una che ha più di dieci anni, avrà diritto a uno sconto di massimo 10 mila euro sull’acquisto del nuovo veicolo elettrico.

Ecco quali sono i modelli auto che rientrano nell’ecobonus e i relativi incentivi:
– auto elettriche, con emissioni di CO2 tra 0 e 20 g/km: 10mila euro di sconto con rottamazione, 6mila euro senza rottamazione
auto ibride plug-in, con emissioni di CO2 tra 21 e 60 g/km: 6.500 euro con rottamazione, 3.500 euro senza rottamazione
auto ibride, con emissioni di CO2 tra 61 e 90 g/km: 3.750 euro con rottamazione, 2mila euro senza rottamazione
auto euro 6 a benzina e gasolio con emissioni di CO2 tra 91 e 110 g/km: 3.500 euro con rottamazione, 1.750 euro senza rottamazione.

Introdotti poi gli incentivi per le aziende e/o i Comuni che installano colonnine di ricarica:
– infrastrutture e colonne (IeC) per le auto con emissioni da 0 a 60 g/km: 50 milioni di euro
– IeC per auto 61-90 g/km: 150 milioni di euro
– IeC per auto 91-110 g/km 100 milioni di euro.

Secondo le stime del Centro studi Unrae, il Governo sarebbe stato troppo ottimista: dei 410 milioni previsti, diverse decine di milioni di euro potrebbero restare inutilizzate nella fascia da 0 a 60 grammi. Quelli messi in pista per la auto con maggiori emissioni, d’altro canto, potrebbero non essere sufficienti.

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