Bilei (Cna Costruzioni Marche): “Smart working nel settore pubblico penalizza i cantieri”

Nei giorni scorsi è arrivata la denuncia chiara da parte di Cna Costruzioni Marche: lo smart working nel settore pubblico blocca i cantieri. Ne abbiamo parlato con il responsabile dell’associazione, Marco Bilei. Che ha affrontato anche il difficile momento del settore edilizio nella regione, chiudendo con una speranza: che per il 2021, in particolare, il superbonus possa ridare la scossa al comparto.

“Il punto massimo di smart working è stato dell’83 per cento. Adesso stimiamo il 50 per cento circa, uno su due lavoratori pubblici. Noi non siamo affatto contrari al ‘lavoro da casa’, tutt’altro; alcune nostre aziende e noi stessi ne abbiamo usufruito. Però, lo Stato ha deciso di prorogarlo fino alla fine dell’anno e bisogna trovare il modo giusto di farlo funzionare per far sì che i dipendenti rispondano in maniera efficace. Ci sono permessi, appalti pubblici, correzioni a pratiche da fare: c’è bisogno di potersi confrontare personalmente con loro. E spesso non è possibile”.

Il modo ‘giusto’ per affrontare lo smart working nel settore pubblico, secondo Bilei, “sarebbe poter fissare degli appuntamenti oppure sapere che in determinati giorni della settimana in ufficio si trova qualcuno con cui dialogare. In particolare per quel che riguarda gli appalti pubblici. Con lo smart working risulta tutto molto più difficile. Non dimentichiamo che alcuni passaggi richiedono l’intervento di più uffici e, da casa a casa, è molto complicato”.

Con l’arrivo di ecobonus e sismabonus, il lavoro aumenterà di sicuro, ecco perché bisogna trovare al più presto una soluzione: “Per ora parliamo di opportunità del super bonus perché manca ancora una circolare da parte dell’Agenzia delle entrate. Ci sarà sicuramente più lavoro da settembre/ottobre e, così pensiamo, nel 2021. Serve che tutto sia pronto, le aziende e i professionisti stanno attrezzando, lo devono fare pure gli uffici pubblici. Da nostre stime, ci sarà tantissimo da fare, le domande di lavori saranno moltissime”. Il super bonus crea, insomma, “anche preoccupazione”. “Ecco perché la nostra proposta è che si possano fissare degli appuntamenti in presenza oppure in certi giorni della settimana fissi”.

La salute del settore edile è scadente: “Partiamo dicendo che fino a febbraio le Marche stavano meglio di altre zone d’Italia perché da noi, da un paio d’anni, c’era la ricostruzione post-terremoto, c’era stata dunque una ripresa. Tra marzo e aprile non abbiamo lavorato, praticamente, ma fino al lockdown circa 2 mila cantieri erano aperti nel cratere sismico, 2 mila sui 40 mila che noi auspichiamo, ma era già qualcosa. Come numero di ore lavorate, dunque, non ci potevamo lamentare. Certo, ben lontani dai livelli del 2008. Poi, con l’emergenza sanitaria, la situazione è precipitata. Ma noi riponiamo molte speranze nel sismabonus e nell’ecobonus: ci aspettiamo molto da questi due provvedimenti del Governo”.

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