Anva Confesercenti Umbria: Morani è il nuovo presidente

Evian Morani è il nuovo presidente dell’Anva Confesercenti Umbria. Nel suo primo discorso dopo l’insediamento, il nuovo numero ha voluto ringraziare il presidente Giuliano Granocchia: “E’ una nomina che mi riempie di soddisfazione. La certezza è di un lavoro impegnativo, ma che verrà supportato dai tantissimi amici aderenti all’Associazione nazionale venditori ambulanti della nostra regione. Il lavoro sarà svolta in perfetta coesione con il responsabile della provincia di Terni, Osvaldo Petti, già operativo da diverso tempo e con il quale sarò lieto di agire nel comune interesse della categoria. Sarà entusiasmare lavorare per la tutela della categoria, martoriata dall’emergenza covid e da scelte delle amministrazioni locali molto spesso discutibili”.

Poi ha detto: “C’è tanto da fare per rinnovare i mercati a cielo aperto e rivalorizzare i centri storici dell’Umbria per troppo tempo lasciati a margine delle scelte politiche regionali, troppo spesso mirate a favorire centri commerciali e grandi strutture, sempre uguali a loro stesso facendo di fatto venire meno la tipicità e la storicità della nostra regione”.

Morani ha a lungo parlato dei centri storici: “Sono salotti a cielo aperto, che ci conciliano con la natura, con la storia, con l’architettura e con la tradizione locale. Sognando l’Umbria non possono che venire alla mente i borghi e i centri storici della regione, non solo quello più noti, ma anche i meno conosciuti. Sono tutti meravigliosi. Ma i centri storici non possono vivere da soli: hanno necessità di essere vissuti con i loro colori, con i loro odori e sapori caratteristici”.

E allora, “il mercato all’interno dei centri storici è un modo semplice per vederli vivi, per portare gente all’interno della città, ma troppo spesso le amministrazioni non comprendono tale fenomeno tradizionale. Il commercio, inoltre, va rivisto, c’è necessità di un sindacato forte, di un’associazione di categoria che possa tutelare, valorizzare e riportare all’opinione pubblica la voce degli operatori commerciali. Il lavoro andrà fatto concertando l’azione con o dirigenti, con l’aiuto di persone esperte e collaborando con le altre associazioni di categoria”.

Va, quindi, “pensato un nuovo modo di commercio, innovativo, moderno, non globalizzato, anche digitale, ma sempre legato alla tradizione locale. Occorre portare su tutti i tavoli regionali, provinciali e comunali le esigenze dei commercianti che sono le stesse dei cittadini i quali vivono la quotidianità e che forniscono un senso di umanità ai paesi, ai quartieri e alle città”.

“In questi giorni di emergenza – conclude Evian Morani – tale fenomeno si è percepito con forza, e si è compresa l’importanza del negozio di vicinato, del mercato rionale, dei bar, delle edicole, di tutti i piccoli esercizi, perché piccolo è bello e umano”.

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