Ecobonus, Cna Costruzioni Marche: “Attendiamo impennata per cappotti, infissi e caldaie a condensazione”

Edilizia

Interventi per il risparmio energetico. Dal 1 luglio 2020 al 31 dicembre 2021 chi vorrà ristrutturare casa, grazie all’Ecobonus, potrà ottenere un credito d’imposta del 110 per cento. Una opportunità unica per far ripartire un settore fortemente colpito dal lockdown. Ma il rischio è la burocrazia.

“L’Ecobonus – afferma il presidente Cna Costruzioni Marche, Marco Rossi – negli ultimi anni è stato utilizzato molto dai proprietari delle abitazioni marchigiane, la maggior parte delle quali risalenti a prima del 1970 e bisognose di essere ristrutturate. Lo scorso anno, con lo sconto fiscale al 65 per cento, sono stati 66.262 i marchigiani che hanno eseguito lavori finalizzati al risparmio energetico, per un ammontare di 43,6 milioni di euro e una spesa media per intervento di 66 mila euro. Interventi in crescita rispetto all’anno precedente quando i lavori erano stati 59.628 per un ammontare di 40,3 milioni di euro ed una spesa media di 68 mila euro. Con l’ecobonus portato al 110 per cento ci aspettiamo una impennata degli interventi per ‘cappotti’, infissi e caldaie a condensazione. La stessa agevolazione è prevista per il Sismabonus”.

Il credito d’imposta potrà essere recuperato in cinque anni oppure potrà essere scontato direttamente in fattura dall’impresa o ceduto dal proprietario o dall’impresa ad una banca. Inoltre gli stessi meccanismi varranno anche per gli ecobonus esistenti e addirittura per i crediti residui dei lavori già fatti. Dunque saranno possibili lo sconto o la cessione del credito anche per il bonus facciate al 90 per cento e per tutti gli altri interventi edilizi, per i quali è prevista la detrazione del 50 o del 65 per cento in caso di risparmio energetico.

Nelle Marche le imprese edili che vogliono ripartire dopo due mesi di chiusura, sono 22.531 ed hanno 35.799 addetti. Gli impiantisti sono 4.016 con 11.807 addetti. Ecobonus e Sismabonus, insieme agli appalti pubblici degli enti locali, sono condizioni essenziali per evitare la chiusura di centinaia di imprese e la perdita di migliaia di posti di lavoro.

“Purtroppo tra obblighi, visti di conformità, decreti attuativi, asseverazioni e richieste di requisiti vari – precisa Rossi – il rischio è quello di perdersi in un labirinto di norme ritardando il decollo di una misura che, invece, serve subito, per favorire l’attività delle imprese edili e impiantistiche. E invece la tempestività è fondamentale. Basterebbe copiare il meccanismo del vecchio bonus fiscale per le ristrutturazioni, per il quale erano richiesti solo la conservazione delle fatture e il pagamento dell’impresa tramite un bonifico”.

Tre i punti critici, secondo Cna Costruzioni Marche: il decreto deve ancora essere convertito in legge dal Parlamento, in caso di lavori condominiali serve il passaggio da regolari assemblee, il superbonus decade alla fine del 2021, un tempo troppo breve per la chiusura di tutti i lavori. “Auspichiamo” – conclude Rossi – che il passaggio in Parlamento venga utilizzato per semplificare gli adempimenti richiesti per l’utilizzo del superbonus e per prorogarne la durata fino al 31 dicembre 2022”.

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