Umbria: coronavirus, indennità agli operatori sanitari

Giove zona rossa, riapertura invece della frazione di Pozzo; assistenza a casa e terapie per i positivi da covid-19, maggiori sistemi di difesa per le comunità residenziali, carceri comprese. Sono gli argomenti principali trattati durante la videoconferenza di oggi che ha visto la partecipazione della presidente della Regione Umbria Donatella Tesei, dell’assessore regionale alla Sanità Luca Coletto, del direttore generale alla Salute Claudio Dario. Presenti anche, per la task force umbra, aniela Francisci e Donatella Giaimo.

Durante il summit, Coletto ha fatto sapere che la prossima settimana ci sarà l’accordo per un’indennità da coronavirus a tutti gli operatori sanitari. “Non è un riconoscimento materiale, ma un atto dovuto per il grande lavoro che a vari livelli stanno svolgendo tutti coloro che lavorano nella sanità”. Su Pozzo e Giove, l’assessore ha detto: “La frazione di Pozzo sarà riaperta, visto che la situazione fotografata a oggi ci permette di farlo. Dopo un provvedimento di chiusura e il monitoraggio stretto e le cure da parte dell’Usl la situazione è decisamente migliorata”. Infatti, “Giove si presenta con un’infezione latente, verificata con tamponi e test rapidi, per cui è stato deciso di chiudere il paese anche alla luce del fatto che siamo alle porte del weekend pasquale in cui il pericolo si amplifica in maniera esponenziale. Visti gli esiti positivi ottenuti con la chiusura di Pozzo, pensiamo sia necessario fare lo stesso per Giove”.

Ancora Coletto: “La Regione ha definito dei percorsi chiari per l’assistenza e le cure domiciliari, un passaggio questo, fondamentale nell’ambito dell’emergenza da coronavirus e che consente di sgravare il carico degli ospedali. In parallelo, sono stati definiti dei percorsi per garantire la salute degli ospiti delle residenze protette e delle comunità. Tra queste le carceri hanno un ruolo centrale e a tal fine è partito un monitoraggio con il coinvolgimento della polizia penitenziaria. Sappiamo bene che sono luoghi delicati, abbiamo visto cosa è successo nelle carceri in Lombardia con proteste importanti dei carcerati anche alla luce del fatto che non c’era stato un monitoraggio dal punto di vista sanitario della popolazione nei penitenziari”.

Donatella Tesei ha da parte sua sottolineato cosa è stato fatto finora, spiegando che è necessario continuare con le misure di contenimento per poter al più presto passare alla fase 2, che prevede l’apertura di alcune attività, in modo graduale: “Voglio ringraziare tutto il sistema sanitario, di protezione civile e i volontari per il grande lavoro che stanno svolgendo. Anche grazie al loro impegno sono state adottate una serie di misure che hanno permesso di seguire ed essere accanto ai pazienti umbri direttamente sul territorio. Una scelta determinante che ha portato i suoi frutti. Ci accingiamo alla Pasqua e, oltre a fare gli auguri a tutti i cittadini della regione, chiedo di rimanere nelle proprie abitazioni, non contravvenendo alle disposizioni nazionali e locali, al fine di non gettare via gli importanti passi in avanti fatti e i tanti sacrifici, sia in termini di privazioni personali che di perdite di vite umane. I dati generali sono confortanti e ci fanno pensare alla seconda fase che, anche in accordo con la Conferenza delle Regioni, ci vedrà ritornare gradualmente alla normalità. Una fase che sarà fondamentale per la nostra ripresa, ma che potremo affrontare solo se in questi giorni continueremo a rispettare le misure di contenimento”.

Dario ha affrontato l’argomento altrettanto delicato delle strutture residenziali e delle comunità. Ha fatto sapere che sono stati individuati dei referenti che saranno dislocati in ogni struttura per anziani, disabili, psichiatria e dipendenze. Referenti formati su procedure e utilizzo dei dispositivi di protezione. Saranno dunque vigili sul rispetto delle procedure di prevenzione da coronavirus, trasmetteranno le loro conoscenze a tutti gli operatori e manterranno i contatti con il centro operativo regionale in caso di necessità.

In aziende sanitarie e ospedaliere sono stati individuati e formati 38 referenti sicurezza covid: 16 nell’Usl 1, 2 nell’azienda ospedaliera di Perugia, 2 in quella di Terni e 18 nell’Usl 2. Altri 215 operatori opereranno nelle strutture residenziali e semiresidenziali private, negli istituti gestiti da religiosi e nelle strutture dei servizi sociali. Sono state attivate poi le Unità speciali di continuità assistenziale che potranno recarsi a domicilio e nelle residenze con ospiti covid positivi, tenendosi in collegamento con medici di medicina generale e di continuità assistenziale.

Per quel che riguarda le terapie domiciliari con idrossiclorichina (Hcg) per pazienti infettati da Sars-cov-2 con sintomi lievi o moderati, Francisci ha detto: “E’ un farmaco antimalarico. in uso da oltre 70 anni, impiegato anche per la sua azione immuno-modulante nei pazienti affetti da artrite reumatoide”. Nel 2004, negli Stati Uniti, in laboratorio fu evidenziata una forte attività antivirale del farmaco contro il coronavirus responsabile della Sars (2). Il medicinale influisce anche con la glicosilazione dei recettori cellulari Sars-Cov-2: “Va utilizzato per il trattamento di quei pazienti che presentano sintomi respiratori lievi e moderati e la durata della terapia è di 7 giorni. Vanno esclusi i pazienti cardiopatici, con retonopatie o affetti da favismo”.

Donatella Giaimo, infine, ha evidenziato: “La somministrazione di questo farmaco a domicilio ha comportato un’organizzazione non irrilevante che è stata definita attraverso un protocollo. Il farmaco, che va somministrato precocemente circa 48/72 ore dall’inizio dei sintomi, potrà essere prescritto dal medico di medicina generale, è a disposizione nel territorio regionale in quantità sufficienti e sarà distribuito dalla Protezione civile ai centri di salute”.

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