Amianto: incentivi e bonifiche, incontro a Perugia

Incentivi per imprese e privati che sono interessati a bonificare materiali con dentro amianto, ma anche valutazioni di rischio per la salute dei cittadini. Si tratta di temi ‘caldi’, che la Libera associazione geometri Corciano Perugia Torgiano (Cpt) e il Collegio dei geometri e geometri laureati della provincia di Perugia, in collaborazione con Rete delle professioni tecniche (Rpt) dell’Umbria, hanno deciso di organizzare, a Perugia, un seminario informativo.

Presenti all’appuntamento i due presidenti, Stefano Antonini ed Enzo Tonzani, che rappresentava anche la Rpt umbra; gli assessori a Urbanistica del Comune di Perugia ed Edilizia privata di Torgiano, Margherita Scoccia e Francesco Spaccini: il presidente del Consiglio comunale di Corciano, Federico Fornari; Moreno Tini, esperto a livello nazionale in agevolazioni a imprese e privati per le modifiche di materiali con amianto; Giorgio Miscetti, direttore del Dipartimento di prevenzione dell’Asl Umbria 1 Perugia; Patrizia Garofani, Centro regionale amianto.

Così ha aperto Antonini: “Abbiamo organizzato questa giornata formativa perché molti colleghi geometri e cittadini si sono rivolti a noi. Capita infatti di dover smaltire materiali contenenti amianto, come una canna fumaria, una cisterna d’acqua o una copertura. Per queste piccole quantità c’è la possibilità di fare le cosiddette ‘microraccolte’, pratiche semplificate a vantaggio del cittadino dal punto di vista economico e delle procedure. L’obbligo per cittadini e imprese è la valutazione del rischio. Una volta verificate le condizioni dei materiali si può continuare a utilizzarli, trattarli oppure smaltirli e i geometri fanno parte di questa filiera”.

Dati e normative di riferimento sono stati elencati da Scoccia: a Perugia, nell’ultimo decennio, 15 sono state le delibere di rimozione di strutture in amianto, imposte dal Sindaco. Nel 2019, le ordinanze hanno interessato la rimozione di 4 mila metri quadrati di superfici, ossia 60 tonnellate di eternit. “Il Piano bonifica da amianto del ministero dell’Ambiente ha messo a disposizione della Regione Umbria oltre 2,5 milioni di euro per interventi in edifici pubblici, in particolare scuole e ospedali”.

L’Arpa ha censito, nella regione, 137 edifici pubblici con amianto. La mappatura risale al 2006 ed è stata eseguita con sopralluoghi in 115 edifici della provincia di Perugia e 22 di quella di Terni. Per le imprese, la valutazione è stata eseguita inviando, alle iscritte alla Camera di Commercio con più di tre addetti e con codice Istat compatibile con la presenza di amianto, una scheda di rilevamento compilabile. Hanno risposto in 220 su 2.208, poco meno del 10 per cento. Parliamo del 2009 e del 2010. Ebbene, 96 imprese avevano coperture in amianto per almeno 5 mila metri quadrati dichiarati. Nella maggior parte dei casi non amianto friabile o floccato, ma di coperture e serbatoi.

I dati, aggiornati al 2012 e riportati nel rapporto Inail, parlano di 190 siti pubblici e privati dell’Umbria interessati. Tra le norme di riferimento citate, la legge 257 del 27 marzo 1992 che vieta estrazione, importazione, esportazione, commercializzazione e produzione di amianto o di prodotti che lo contengono a partire dal 28 aprile del 1994; per l’Umbria, il Dgr numero 129 del 2010, ‘Linee guida per la microraccolta di materiali contenenti amianto (mca)’.

Tini ha parlato degli incentivi per la bonifica: “Il primo passo è quello di rivolgersi a un geometra o altro tecnico per la valutazione del rischio amianto, per verificare se le strutture in questione possono essere bonificate. Poi, per il privato cittadino esistono due strade, le detrazioni fiscali per le ristrutturazioni dove possono essere inseriti i costi relativi alla bonifica dell’amianto e si recupera il 50 per cento del costo, oppure l’efficientamento energetico con l’eco bonus, quando si va a ricoprire la parte ‘scoibentata’ dall’amianto dove si può recuperare fino al 65 per cento, raggiungendo determinati coefficienti termici. Lo stesso per le imprese che possono anche fruire di incentivi per l’installazione di impianti fotovoltaici, e del bando Inail, settorializzato per regioni. Per le Pa, infine, c’è tutta l’incentivazione del Ministero dell’ambiente”.

“Dal 2005 – ha chiuso l’incontro Garofalo – stiamo monitorando l’andamento delle bonifiche in Umbria e abbiamo visto picchi di interventi negli anni 2011 e 2012, giustificati da incentivi finalizzati al miglioramento degli ambienti di lavoro. Dopo il 2012 c’è stato un calo, se il trend continua a essere questo credo che ci vorranno alcuni decenni per completare le bonifiche. La fortuna è che in Umbria abbiamo prevalentemente materiali in matrice compatta, quindi il classico cemento-amianto, da considerare tra i materiali ‘non pericolosissimi’ in relazione alla liberazione di fibre di amianto”.

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