Continua a crescere la Molini Popolari Riuniti (Mpr), che ha raggiunto i 67,5 milioni di fatturato, circa tre in più rispetto all’anno precedente. Il 2020 sarà l’anno per raggiungere e superare i 70 milioni di euro di fatturato, a questo punto. I dati positivi, nel 2019, ci sono stati in tutte le aree, come spiegato durante il seminario ‘Distintività etica e filiera’ a San Martino in Campo di Perugia. Un incontro necessario per formare e informare i collaboratori, a cui hanno partecipato i vertici della cooperativa: il presidente Dino Ricci, il vice Edoardo Bartoccini, il direttore dell’area amministrativa e panificazione, Paolo Minelli, il direttore dell’area produttiva e commerciale, Giancarlo Mancini, più Leonello Vesentini, Gabrielli & Partner – G&A Group, e Lorenzo Andreotti, giornalista de ‘L’informatore agrario’.
Ricci ha detto: “Il 2019 è stato un anno di crescita ulteriore per la cooperativa che prosegue nella sua ‘mission’ di valorizzazione della produzione agricola dei soci, nel rispetto delle persone, dell’ambiente e della salute dei consumatori. Gli obiettivi di budget sono stati nel complesso rispettati. Lo stabilimento di Pierantonio ha superato il milione di quintali di produzione di mangime e l’impianto molitorio di Amelia ha sfiorato i 200 mila quintali di prodotto. Nel comparto della panificazione c’è stato un incremento molto significativo, oltre un milione di euro di fatturato, e contiamo di attestarci attorno ai 13 milioni nel 2020. Siamo cresciuti soprattutto nel Lazio grazie all’innovazione nel prodotto”.
Ha aggiunto: “Per il 2020 pensiamo di proseguire in un percorso di ulteriore crescita graduale, tra il 3 e il 5 per cento, nei settori strategici della mangimistica, molitoria, panificazione e servizi all’agricoltura”. E poi ha rivelato come ci siano in essere investimenti di valore per il prossimo anno, se non un percorso di progressiva ristrutturazione dei centri servizi e di stoccaggio, alcuni molto vecchi. È in corso poi il restyling dei negozi agri garden pollice verde.
“Stiamo predisponendo il progetto per completare la delocalizzazione dell’impianto di Pierantonio e la realizzazione di un Centro servizi a San Martino in Campo e parallelamente stiamo definendo l’accordo per la cessione e la valorizzazione del sito di via della Repubblica a Umbertide. Manterremo la sede e gli uffici qui ma stiamo cercando un nuovo sito per il conferimento dei cereali” ha dichiarato Ricci.
Poi la parola è passata a Mancini: “Nel settore della molitoria c’è stato un incremento importante, +32% rispetto all’anno precedente, con circa 200 mila quintali di macinazione e nel 2020 l’obiettivo è arrivare a 210 mila quintali. Nei mezzi tecnici, concimi, sementi, fitofarmaci, abbiamo raggiunto 11 milioni di fatturato e vorremmo arrivare a 12,5 milioni nel 2020”. Minelli ha spiegato: “Possiamo dire di essere in linea con il dato nazionale, che vede nell’agroalimentare uno dei settori a maggiore indice di crescita. Per quanto riguarda l’area panificazione stiamo portando avanti progetti di filiera con grano 100 per cento italiano e farina di nostra produzione. Cresce sempre più la domanda di prodotti salutisti, freschi, e pezzature più piccole rispetto al classico filone di pane da un chilo, che in passato era il più venduto. A conferma di ciò siamo passati da 9 milioni a 25 milioni di pezzi venduti. Allo stesso tempo salgono le vendite di prodotti da forno biologici, pane integrale, ai cereali o alla curcuma. Quest’anno, poi, lanceremo la pinsa romana, fatta con farine di nostra produzione”.