Assemblea Confindustria Umbria: aumentano fatturato, lavoro, valore aggiunto e redditività

Si è svolta la seduta di fine anno di Confindustria Umbria, occasione per rendere noti i dati del 2018 sull’andamento delle imprese associate. C’è stato un aumento del 12% del fatturato, del 4% degli occupati, del 19% del valore aggiunto e del 36% la redditività.

Dal 2017 al 2018, il fatturato è passato da 13,6 miliardi a oltre 13,9; se i dipendenti nel 2017 erano 43.969, nel 2018 sono diventati 44.592; il valore aggiunto è salito da 3,2 miliardi a 3,4. Il presidente di Confindustria Umbria, Antonio Alunni, ha spiegato: “Sono dati positivi, che testimoniano la volontà delle nostre aziende associate di portare avanti progetti di crescita. Innovazione, formazione del capitale umano e internazionalizzazione sono gli elementi fondamentali che determinano la crescita dimensionale delle imprese di un territorio. Bisogna lavorare su questi fronti per avere un numero sempre maggiore di aziende medie e grandi che sono le naturali clienti delle piccole”.

Focus sulle imprese manifatturiere, le cui associate rappresentano l’81% del Pil regionale del settore e che assorbono il 73% dei lavoratori in Umbria. Ancora Alunni in merito: “Si tratta di dati oggettivi che dimostrano come una parte rilevante della manifattura regionale sta comprendendo quali sono le leve su cui lavorare per vincere la sfida della competizione globale. C’è una parte della regione che sta vincendo la sfida del mercato e che può essere un modello anche per tutte le altre aziende che hanno nella loro strategia una ridefinizione della dimensione e dello spettro di azione. La dimensione è un aspetto determinante per proiettarsi sul futuro”.

La crescita del fatturato indica che le imprese sono state capaci di acquisire nuovi spazi sul mercato e di migliorare la competitività con percorsi di investimento. Il risultato? Migliore marginalità sia nel valore aggiunto sia nella capacità di produrre ricchezza. Alunni ha precisato: “L’aumento dei dipendenti è indice del fatto che l’innovazione non va a detrimento dell’occupazione. Attraverso l’innovazione tecnologica le aziende sono più competitive, possono cogliere maggiori opportunità sul mercato, crescono nel fatturato e creano posti di lavoro”.

Dall’indagine di Confidustria Umbria, emerge la coerenza tra il manifatturiero in senso stretto e il comparto produttivo regionale in generale: “Dobbiamo lavorare, anche come Associazione affinché il nostro sistema industriale si collochi su fasce di valore sempre più alte. È necessario, quindi, continuare ad investire nelle tecnologie che oggi sono disponibili e che possono fare la differenza in termini di competitività. Fondamentale, infine, sarà portare avanti percorsi di crescita manageriale e formativa a ogni livello: dalle figure produttive fino al middle management per arrivare a tutte le strutture tecniche”.

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