Rendiconto sociale Inps: l’Umbria invecchia e si spopola

L’Inps Umbria ha reso pubblico il suo rendiconto sociale per il 2018. Questa è una regione che si invecchia e, nello stesso tempo, si spopola. Rispetto al 2014, ci sono 13 mila residenti in meno, 2.625 solo nell’ultimo anno. In diminuzione anche gli stranieri: -1000 unità rispetto al 2014. A Perugia i residenti sono 656.382, a Terni 225.633 per un totale di 882.015. Nel 2014 erano 664.155 a Perugia e 230.607 a Terni per un totale di 894.762.

La situazione è determinata non solo dal 50 per cento in meno delle nascite rispetto ai decessi, ma anche da una migrazione costante, in particolare di giovani che vanno all’estero o in altre regioni. Occorre dunque capire perché l’Umbria non sia più terra attrattiva, in cui restare a vivere. Domande da porre alla società civile e alle istituzioni.

Il dato positivo, però, c’è, e riguarda il lavoro. Dopo anni di crisi, infatti, nel 2018 si riscontrano segnali buoni rispetto al dato occupazionale (9.4% il tasso di disoccupazione contro il 10,6% del 2015). Difficile però parlare di ripresa, il cielo non si è rasserenato. Nel 2019, infatti, siamo in presenza di dati opposti. Rispetto al 2017, comunque, un anno dopo aumentano i lavoratori dipendenti, soprattutto nel settore privato (+2,2%) e in agricoltura (+4%). Si tratta però di contratti a termine e per di più di breve durata. In diminuzione i parasubordinati, così come in modo sensibile gli autonomi, gli artigiani e i commercianti.

In calo le attività industriali (-1,6%) e le imprese edili (-2%). Aumentano le attività di Servizi, soprattutto Alloggio e Ristorazione (+2,2%). In generale, il numero di imprese è in calo: sono 84.254 contro 84.932 del 2017 (-0,8%).

Resta invariato, più o meno, il numero di chi fruisce della CIGO, mentre c’è una riduzione della CIGS e delle Indennità di disoccupazione. L’età media di chi usufruisce delle prestazioni sociali è tra i 40 e i 50 anni, ma si superano i 55 anni nel caso della mobilità.

Come detto all’inizio, l’Umbria è una regione che invecchia, quindi aumentano sensibilmente gli invalidi civili, mentre diminuiscono le pensioni sociali e gli assegni sociali. Va evidenziato poi il calo del numero delle pensioni dei lavoratori dipendenti privati e autonomi; in salita il numero dei pensionati pubblici e dei lavoratori subordinati. In Umbria, la pensione media di un lavoratore dipendente privato è sui 1000 euro al mese, quella di un autonomo di 800 euro.

Il Rendiconto Sociale dell’Inps ci mostra anche a quanto ammontano le entrate da riscossioni: 1.563.280.573, +4,21% rispetto al 2017. In aumento gli assicurati: 306.149 contro 303.281.

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