Marche: Ires Cgil, preoccupante l’aumento di cassa integrazione

“L’analisi del III semestre delle ore di Cig autorizzate nelle Marche mette in risalto un quadro molto
preoccupante”. Lo fa sapere l’Ires Cgil Marche che ha rielaborato i dati Inps e ha confrontato il III semestre del 2019 con lo stesso periodo del 2018. “C’è stato un notevole aumento del ricorso alola cassa integrazione straordinaria”.

L’aumento, per la precisione, è di oltre 1,25 milioni di ore Cig autorizzate dall’Inps. “Significa che la situazione si aggrava: nel primo trimestre, infatti, c’era stata una riduzione del 15%, nel secondo un leggero aumento (7,7%), mentre a oggi le ore autorizzate sono più che raddoppiate rispetto allo stesso periodo del 2018”.

Il ricorso per crisi e riorganizzazione ha visto un aumento del 513%, pari a quasi mezzo milione di ore; per la solidarietà, siamo a 501% in più, pari a 938 mila ore. Aumenta poi anche la cassa integrazione ordinaria, dopo trimestri di calo, con un +6,7%, a 988 mila ore.

Andando ad analizzare i singoli macro fattori, l’industria segna una crescita del 124% delle ore complessive, e un aumento in ogni tipologia di cassa: ordinaria (+17,1%), per riorganizzazione e crisi (+521%), per solidarietà (+501%). Segnali più incoraggianti arrivano dall’edilizia, -33% rispetto allo stesso trimestre dell’anno scorso. Nel commercio, c’è stato invece il ricorso all’ordinaria, con 57 mila ore. Nel 2018 non c’erano state richieste.

Ancora più nello specifico, criticità soprattutto nel metalmeccanico aumento Cig di quasi un milione di ore e del 292%, impennata delle ore di Cigs per crisi e riorganizzazione (+1400%). Nel settore pelli e cuoio si un +25%, cosi come nella chimica- gomma plastica (+164%), nel tessile (+581%) e nell’alimentare (+451%). Tra i settori manifatturieri industriali, l’unico segno meno è per il legno (-15% di ore Cig).

Giuseppe Santarelli, segretario regionale della Cgi Marche, conferma: “I segnali che arrivano da questi dati erano purtroppo ampiamente prevedibili; sono tanti, nelle Marche, i tavoli di crisi aperti, molti di questi hanno portato al ricorso alla Cigs e nei casi più drammatici ad altri licenziamenti”. Dice ancora Santarelli: “Gli strumenti difensivi a disposizione, dopo il jobs act, sono molto ridotti rispetto al passato; urge, dunque, ripensare il sistema degli ammortizzatori. Su questo, abbiamo avviato un confronto con il Governo che si spera porti nella legge di bilancio a modifiche sostanziali. Nella nostra regione, purtroppo, la crisi non si è mai arrestata e risentiamo maggiormente di un ritardo nello sviluppo industriale e infrastrutturale. Le possibili conseguenze
di un stagnazione dell’economia nazionale ed europea rischiano di diventare gravissime e di segnare un ulteriore aggravamento della situazione occupazionale delle Marche. Le scelte che il Governo definirà nella manovra economica potranno essere decisive per il futuro”.

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