Metalmeccanica a Verona: l’export si contrae

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Nel secondo trimestre del 2019, in provincia di Verona, la produzione dell’industria metalmeccanica è diminuita dell’1,1% rispetto al primo trimestre e del 3,1% rispetto allo stesso periodo del 2018. Hanno pesato la debolezza della domanda interna, in particolare per gli investimenti in macchine, attrezzature e mezzi di trasporto, e la contrazione dei volumi di fatturato verso l’estero.

Nel semestre gennaio – giugno 2019, la diminuzione dell’attività metalmeccanica è stata del 2,7% rispetto ai primi sei mesi del 2018, con andamenti però che hanno mostrato notevoli differenze. La fabbricazione di prodotti in metallo è scesa del 3,7%, le produzioni metallurgiche del 2,1%, la meccanica strumentale dell’1,9%, la produzione di autoveicoli è crollata, perdendo il 10,1%. Fa eccezione la fabbricazione di altri mezzi di trasporto (navalmeccanica, aerospaziale locomotive e materiale ferrotranviario, che pur avendo rallentato, ha fatto segnare una crescita del 4,3%.

A Verona si contano circa 4.900 imprese metalmeccaniche, il 41% del totale di imprese del manifatturiero. Buono l’export che, nel secondo trimestre del 2019, è arrivato a due miliardi e 406 milioni, con un +3% rispetto allo stesso periodo del 2018 (il secondo trimestre). Da solo, l’export del settore vale il 41% dell’export totale veronese. Verona è nella top 10 italiana delle province esportatrici nelle categorie dei macchinari e delle cisterne e radiatori.

Con più di 5 miliardi e 159 milioni nel secondo trimestre del 2019, Verona si conferma prima provincia del Veneto. Massimo Fabbri, presidente della sezione metalmeccanici di Confindustria Verona, commenta: “I dati evidenziano come a livello nazionale il settore risenta del rallentamento dell’economica di diversi Paesi. A Verona, invece, registriamo ancora dati positivi, confermando la buona tenuta della nostra economica. In particolare, le performance di import ed export confermano il settore come uno dei comparti leader del territorio”.

E ancora: “Sul fronte dell’occupazione, i dati di Verona Lavoro evidenziano come, nel 2018, il nostro settore abbia segnato il risultato migliore in termini assoluti di incremento dell’occupazione, con +1.730 posizioni di lavoro dipendente, sintomo della ricerca continua da parte delle imprese di figure specializzate. Non possiamo nascondere che molto si possa fare per ridare slancio al comparto che con il suo peso è un traino per tutto il Paese. Industria 4.0, alternanza scuola/lavoro, revisione del cuneo fiscale sono alcuni dei temi che possono fare la differenza. La nuova legge di bilancio sarà il primo test importante per il nuovo Governo: ci auguriamo sia l’occasione per rimettere l’impresa al centro”.

Sulle dinamiche produttive, sta incidendo in modo negativo anche il peggioramento dei flussi d’esportazione, rispetto allo stesso periodo del 2018. Sulla base dei dati Istat e dell’indagine congiunturale (portafoglio ordini e prospettive produttive) di Confindustria Verona, non emergono al momento cambiamenti a breve.

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