Infortuni sul lavoro: Marche, già 16 vittime nel 2019

Non si arresta la crescita degli infortuni sul lavoro nelle Marche, come emerge dai dati Inail, elaborati da Cgil Marche. Da gennaio a luglio 2019, infatti, ci sono state 11.204 denunce, 174 in più rispetto allo stesso periodo dell’anno passato (+1,6%). A livello nazionale, invece, c’è stato un calo. Crescono nelle Marche gli infortuni in occasione di lavoro (+2,3%), decrescono invece quelli in itinere (-2,8%).

Ancona è la provincia con l’aumento più elevato (+5,5%), poi Pesaro Urbino (+1,9%). In calo gli infortuni denunciati ad Ascoli Piceno (-3,2%), Fermo (-2,1%) e Macerata (-1,1%). Daniela Barbaresi, segretaria generale della Cgil Marche, e Giuseppe Santarelli, segretario regionale della Cgil Marche nonché responsabile salute e sicurezza, dicono: “Questi dati evidenziano come ogni giorno si consumi una strage silenziosa di cui si parla troppo poco e soprattutto si fa troppo poco per evitare”.

Aggiungono: “Le nuove regole sugli appalti, le gare al ribasso e la giunga dei subappalti, in generale la precarietà e il lavoro sempre più frammentato, così come un sistema pensionistico che, oltre ad aver innalzato l’età lavorativa, non tiene in considerazione la gravosità di molti lavori, sono ulteriori fattori pericolosi di rischio”. Per i due sindacalisti, “è necessario incrementare gli organici dedicati ai controlli e alla vigilanza, così come alla repressione dei fenomeni di irregolarità. E, soprattutto, servono investimenti importanti nella prevenzione. In tal senso, auspichiamo un intervento del nuovo Governo, previsto nel programma, che affronti concretamente la questione”.

Nel dettaglio, per gli infortuni in occasione di lavoro, i più colpiti sono i lavoratori dell’industria manifatturiera, dove però diminuiscono leggermente le denunce (-0,7%). Crescono invece nelle calzature e abbigliamento (+16,4%), nella chimica, nel legno-mobile (+8,6%), nella chimica, gomma, plastica (+7,4%); in calo nella meccanica (-6,9%). Rilevante l’incremento nelle costruzioni (+14,1%), nel commercio e riparazioni (+8,2%), nei trasporti (+4,9) e nell’agricoltura (+14,2%).

Guardando al genere, sono gli uomini i più colpiti, con una crescita del 2,2%. Le donne hanno denunciato meno infortuni (-4,5%). Sono i giovani, in particolare gli under 19, a subire di più (+6,9%) e chi ha un’età tra i 20 e i 29 anni (+3,7%). Anche i migranti sono colpiti nel fenomeno: gli extracomunitari hanno denunciato infortuni con un aumento del 9,5%. Stabili quelli per gli italiani e per chi proviene da altri Paesi.

Drammatica la situazione per gli infortuni mortali. Già 16 le vittime da inizio anno: due donne e 14 uomini. A livello nazionale, gli infortuni mortali sono stati ben 599.

Passando alle malattie professionali, nel 2019 ne sono state denunciate 3.877, con una leggera crescita dello 0,1%. Aumentano le malattie del sistema osteomuscolare e del tessuto connettivo, che costituiscono i due terzi delle malattie denunciate.

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