Quota 100: 4.615 domande presentate nelle Marche

Sono 4.615 le domande di pensione anticipate presentate nelle Marche, per Quota 100, con dati aggiornati dall’Inps al 15 luglio ed elaborati dalla Cgil delle Marche. Guardando i dati provincia per provincia, vediamo che 1.792 domande arrivano dalla provincia di Ancona, pari al 38,8% di quelle complessive, 919 da Pesaro Urbino (19,9%), 859 da Macerata (18,6%), 712 da Ascoli Piceno (15,4%) e 333 da Fermo (7,2%).

Sono state raccolte finora 3.109 domande, il 67,4% del totale, respinte 265, sono giacenti le altre. A livello nazionale, siamo a 160 mila domande per Quota 100, il 92,5% presentate tramite i patronati. Il 73,9% di chi ha fatto richiesta è uomo, solo una domanda su quattro è stata presentata dalle donne.

Daniele Barbaresi, segretaria generale della Cgil Marche, dice: “Questi numeri confermano come questa misura coinvolgerà una platea più ristretta di quanto previsto dal Governo, con un notevole risparmio di risorse”. E ancora: “La Cgil stima che Quota 100 coinvolgerà solo un terzo della platea prevista dal Governo, come peraltro avevamo già evidenziato. Va sottolineato che non tutte le domande presentate saranno accolte e alcune avranno decorrenza solo dal prossimo anno”.

Secondo Barbaresi “va ricordato che si parla di Quota 100, ma chi non ha almeno 38 anni di contributi deve comunque aspettare la pensione di vecchiaia: questo esclude soprattutto i lavoratori più deboli, che hanno meno contributi o carriere lavorative più discontinue a partire dalle donne, come anche i dati purtroppo confermano”. Inoltre, “Quota 100 rappresenta un ulteriore provvedimento a termine che non cancella in alcun modo la Legge Fornero e non affronta in maniera strutturale i nodi del sistema previdenziale”.

Infine: “Considerando che si stima che, nel triennio, non verranno utilizzati 7,2 miliardi dei 21 stanziati nella Legge di Bilancio, ci sono tutte le condizioni economiche per interventi strutturali che consentano di superare la Legge Fornero, come quelli proposti nella piattaforma che il Sindacato ha presentato unitariamente al Governo per garantire la flessibilità in uscita per tutti dopo 62 anni di età, o con 41 anni di contribuzione e interventi a favore delle donne, dei lavoratori discontinui, di coloro che hanno svolto lavori precoci, gravosi, usuranti. Necessaria poi l’introduzione di una pensione contributiva di garanzia per i giovani. Il fatto che, come per il Reddito di Cittadinanza, anche per Quota 100 si prevedano cosi ingenti risparmi, costituisce la conferma del fallimento dei due provvedimenti simbolo delle due forze di Governo, M5S e Lega”.

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