Denatalità Marche: 10.171 neonati nel 2018, minimo storico

Anche le Marche sono alle prese con la denatalità. I dati emergono dalle tabelle Istat, elaborate da Cgil Marche. Nel 2018, sono nati 10.171 neonati, minimo storico. Rispetto al 2017, c’è stato un calo di 498 bambini (-4,7%). Nel quinquennio, il dato delle Marche è più alto sia del trend nazionale (-14,5%) sia di quello delle regioni del Centro (-18,4%).

A diminuire, in particolare, sono i figli nati da genitori italiano (-5,1% rispetto al 2017 e -18% rispetto al 2013), ma da alcuni nati il segno meno riguarda anche i nati da almeno un genitore straniero (-2,4% e -26,7%); questi ultimi sono il 15,8% dei bambini nati nelle Marche, la percentuale di cittadini stranieri residenti nella regione è del 9% (stabile nell’ultimo decennio). Altro segnale d’allarme è la diminuzione della fecondità: nel 2017, il numero medio di figli per donna, nelle Marche, era di 1,25. Consideriamo che una popolazione, senza movimenti migratori, per rimanere costante nel tempo dovrebbe avere mediamente 2,2 figli per coppia.

Nel 2018 ci sono stati 17.175 decessi, il doppio delle nascite, però in diminuzione rispetto a dodici mesi prima (-6,9%). In aumento invece nel quinquennio (+1,8%). Ci sono poi coloro che lasciano le Marche per l’estero: 4.994 persone nel 2018, in aumento rispetto all’anno precedente (+6,4%). Negli ultimi cinque anni, coloro che hanno lasciato le Marche per un Paese oltre confine sono stati 23.026; tra di loro, tantissimi giovani e laureati.

Tutti questi dati portano un totale di 1.525.271 abitanti residenti nelle Marche a fine 2018, 6.482 in meno rispetto all’anno precedente e ben 27.867 in meno rispetto al 2013. Il calo della popolazione non viene più compensato dalla componente straniera: negli ultimi cinque anni, la diminuzione dei cittadini stranieri è cinque volte più elevata di coloro che invece chiedono la cittadinanza italiana. Gli stranieri sono diminuiti del 6,3%, coloro che hanno chiesto la cittadinanza sono l’1,3% in meno.

La segretaria generale della Cgil Marche, Daniela Barbaresi, commenta: “Questi dati evidenziano come l’Italia cresca sempre meno, sia demograficamente sia economicamente. E’ un Paese bloccato e ciò rende sempre più evidente la necessità di affrontare il tema della denatalità con misure strutturali a sostegno di maternità e paternità, partendo da servizi adeguati per l’infanzia, che superino l’inefficace politica dei bonus”. E ancora: “Bisogna garantire adeguate prospettive di lavoro e di reddito: lavoro stabile con retribuzioni adeguate per consentire in particolare ai più giovani di formare una famiglia e decidere di avere dei figli”.

Infine, “a fronte del calo delle nascite e dell’invecchiamento progressivo della popolazione, sono altrettanto necessarie misure a sostegno di una popolazione sempre più anziana, a partire da interventi per la non autosufficienza”.

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