Marche: vola l’export grazie alla Nautica

settore nautico

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La nautica fa volare l’export marchigiano. Nel primo trimestre 2019, secondo il Centro Studi Cna Marche, che ha elaborato i dati Istat, le esportazioni dei mezzi di trasporto (ma sono le barche a prendere la via dell’estero) passano da 39 a 246 milioni di euro. Complessivamente le esportazioni delle Marche crescono nel primo trimestre al ritmo del 5,8 per cento rispetto ad un aumento in Italia del 2 per cento. Meglio delle imprese marchigiane solo quelle del Molise (+59,1 per cento), del Lazio (+21 per cento), della Toscana (+16,1), della Puglia (+9,7) e della Campania (+6,5). Export in caduta libera in Basilicata, Calabria e nelle isole. Male anche in Friuli, Piemonte, Lombardia e Veneto.

Dal primo gennaio al 31 marzo le imprese marchigiane hanno esportato merci per 3 miliardi di euro contro i 2,8 miliardi dello stesso periodo dell’anno precedente, con una crescita di 167,2 milioni di euro. Sono le attività manifatturiere a “coprire” quasi tutto l’export regionale, per complessivi 2,9 miliardi di euro. Oltre alla nautica, da registrare la crescita delle esportazioni dei prodotti in legno e della carta (+10,4 per cento ), dei prodotti alimentari (+12,2), dei prodotti in metallo (+3,6). Stabile la meccanica (+0,5) mentre crolla l’export dei prodotti pwetroliferi (-31,2), computer e apparecchi elettronici (-21,9 per cento) ed anche dei prodotti della moda (-5,5).

“La maggior parte delle nostre esportazioni” ha commentato il direttore del Centro Studi Cna Marche Giovanni Dini “continua ad andare in Europa. In particolare in Francia e Germania che sono i primi due Paesi che acquistano prodotti marchigiani, specialmente moda,meccanica e mobile. Ma anche il Belgio che è al terzo posto in questa classifica, seguito dagli Stati Uniti. Solo per la Germania, pur rimanendo il primo Paese importatore dalle Marche, si è registrato un calo di 31 milioni di euro nel primo trimestre del 2019. Per gli altri Paesi citati l’export dalle Marche è cresciuto. Da registrare poi l’exploit di Cipro, dove il nostro export passa da 3,5 a 179,6 milioni di euro di cui 175 dalla nautica. Dunque, gli yachts marchigiani vanno a Cipro. Da gennaio a marzo è invece calato l’export in Russia e Cina. Nel primo caso è sceso da 97 a 80 milioni di euro e nel secondo caso da 72 A 62 milioni di euro di merce esportata”.

La crescita delle esportazioni nei primi tre mesi dell’anno, secondo la Cna Marche, non deve illuderci,perché togliendo il dato dei mezzi di trasporto e della nautica saremmo in territorio negativo e soprattutto perché sono ancora al palo i nostrri settori manifatturieri tradizionali come la meccanica, la moda e il mobile.

Per quanto riguarda l’eport marchigiano nelle province marchigiane, da registrare il balzo in avanti di Pesaro e Urbino (+35,6 per cento) grazie alla nautica e verso Cipro. Come dire che è dai cantieri navali del pesarese che è partita la commessa per Cipro. Si ha poi una modesta crescita di Macerata (+2,2) mentre è calato l’export di Fermo (-8,6 per cento), di Ascoli Piceno (-3 per cento) e di Ancona (-1,4).

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