Crisi Electroterni: comunicata ai sindacati la decisione di chiudere

Electroterni pare giunta al capolinea. L’azienda di viale Centurini ha infatti comunicato ai sindacati l’intenzione di chiudere il sito di Terni: 15 persone sono a rischio licenziamento. Domani, venerdì, le organizzazioni sindacali Fim, Fiom, Uilm e Fismic terranno una conferenza stampa per spiegare meglio la situazione.

Quello che è chiaro è che la crisi è giunta al culmine. Lo scorso anno, sempre più o meno in questo periodo – era maggio – a causa delle difficoltà del mercato, della competizione sfrenata dei concorrenti e per l’alto costo delle materie prime, l’azienda aveva comunicato di avere grandi difficoltà industriali, di produzione e, di conseguenza, di avere problemi a mantenere i livelli occupazionali tenuti fino a quel momento. Fu quindi adottato il provvedimento della cassa integrazione che, a quanto pare, non è stato sufficiente per uscire dalla profonda crisi.

Lo scorso mese di ottobre l’azienda aveva fatto sapere di voler mantenere attive solo la Magnetic e la Maestrale di Maratta, ma a distanza di pochi mesi la situazione è precipitata, senza un progetto a lungo termine. All’epoca, c’era chi ipotizzava che i lavoratori potessero venire trasferiti in altri siti italiani dello stesso privato o in Marocco. Situazione che comunque sarebbe stata complicatissima per chi ha famiglia a Terni e non è più tanto giovane. L’azienda produce nuclei per trasformatori ed è di proprietà della famiglia Coppo che, negli ultimi anni, ha sempre giustificato il calo dei volumi con le difficoltà a reperire la materia prima, ossia il lamierino magnetico, una volta prodotto dall’acciaieria di viale Brin.

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