L’incontinenza urinaria nella donna

Prof Boccafoschi

Prof Boccafoschi

“Allo stato attuale si può stimare che in Italia le persone affette da incontinenza urinaria sono circa 3 milioni, ma questi dati sono sottostimati in quanto in circa il 50% degli affetti il problema viene nascosto e misconosciuto”.

Parole del Prof. Carmelo Boccafoschi, Primario Urologo Clinica Città di Alessandria che si sofferma sulle varie tipologie di incontinenza urinaria.

“Questa particolare patologia – afferma – può avvenire in vari modi, per cui è possibile fare una classificazione, utile per comprendere meglio le varie sfaccettature del problema”.

L’incontinenza urinaria da sforzo si ha quando la perdita di urina avviene in occasione di colpi di tosse, starnuti, sollevamento di pesi, saltelli, esercizi fisici, nel salire le scale, e così via: “Insomma – precisa il Prof. Boccafoschi – ogni qualvolta si verifichi un aumento della pressione addominale. Essa è più frequente nelle donne che hanno avuto più gravidanze e spesso si associa a prolasso più o meno spiccato degli organi genitali. La prevenzione di questa forma di incontinenza deve iniziare nell’età fertile, durante la gravidanza e subito dopo il parto”.

Altra tipologia è l’incontinenza urinaria da urgenza minzionale: “La si ha quando il soggetto avverte un irrefrenabile ed improcrastinabile bisogno di urinare; le perdite sono variabili da qualche goccia fino ad un vero e proprio getto prima di poter espletare la minzione volontaria. Essa è dovuta ad una iperattività del muscolo vescicale”.

Poi ci sono l’incontinenza urinaria mista (quando le due forme suddette sono associate nello stesso individuo), quella da rigurgito (quando la vescica non riesce a vuotarsi pur raggiungendo il massimo della sua capacità volumetrica, e in tal senso le perdite possono essere a gocce o a getto), quella continua goccia a goccia (dovuta a lesione dello sfintere), l’enuresi (la perdita di urina con minzione involontaria che avviene di notte) e, infine, l’incontinenza urinaria funzionale (una perdita involontaria di urina causata da fattori ex-traurologici. Si manifesta prevalentemente in età geriatrica. Un esempio può essere quello di anziani con confusione mentale e magari con turbe della idratazione e/o con importanti fecalomi).

“L’ incontinenza urinaria – conclude il Prof. Boccafoschi – può essere efficacemente valutata e trattata rivolgendosi soprattutto a Centri specializzati come, appunto, i Centri UrOP sparsi in tutta Italia”.

 

Photo credit: Tano Pecoraro

Exit mobile version