Vita delle imprese nelle Marche: 3 su 5 non arrivano ai cinque anni di vita

Le Marche sono una regione ideale per far nascere un’impresa individuale, tanto è vero che ne vengono create più di 6 mila ogni anno; il problema è che chiudono quasi 7 mila aziende, il che significa che resistere è particolarmente complicato. Nel 2017 sono nate 5.967 imprese di questo tipo, peccato che il saldo sia negativo per la chiusura di 6.998.

Come se non bastasse, il Centro Studi Cna Marche ha calcolato che tre aziende su cinque non riescono a superare i cinque anni di vita; metà chiudono a due anni da quando hanno aperto. Chi prova una volta, fallendo, si scoraggia e non riprova più. Appena il 5 per cento degli imprenditori che non è arrivato al quinto anno di vita, apre una nuova attività. In cinque anni, nelle Marche, sono stati in 129, il che significa il 5,1 per cento appena.

Giovanni Dini, direttore del Centro Studi Cna Marche, spiega: “Per le piccole imprese individuali resistere è sempre più difficile e, dopo l’entusiasmo iniziale, ci si arrende agli ostacoli della burocrazia elefantiaca, alle difficoltà di accesso al credito, a un mercato interno sempre più asfittico e alle difficoltà di internazionalizzarsi per accedere al mercato estero”. Il Centro Studi ha elaborato i dati di Infocamere, seguendo la vita di 6.507 imprenditori individuali che avevano aperto nel 2014. Alla fine dei fatidici cinque anni, 2.531 avevano abbassato le saracinesche (38,9%). Peggio solo Emilia Romagna (40%), Toscana (39.9%), Piemonte (39,5%) e Lombardia (39.2%). Le più resistenti in Basilicata (30,5% di chiusure in cinque anni), Sardegna (30,7%), Trentino Alto Adige (31,3%). In Italia, su 235.985 imprese individuali aperte nel 2014, ne sono scomparse 88.184 (pari al 37,4%).

La precarietà è soprattutto delle imprese di turismo (il 43% stacca la spina entro cinque anni); poi il settore dei servizi alla imprese (40%), assicurazioni e credito (39%), costruzioni (38,4%), manifatturiero (38,4%), del commercio (38,3%). Troviamo tra i trasporti le più resistenti (24%) e nel mondo agricolo (18%). Tra le imprese straniere, quasi la metà di quelle cinesi chiude entro cinque anni, ma nel 15% dei casi si rimettono in gioco. Quella pakistane sono quelle che resistono maggiormente (29,5% di chiusure) e le più pronte a rimettersi in gioco (18,8%).

La Cna ha da tempo predisposto strumenti e servizi per permettere alle imprese neonate di resistere, così come la formazione in tempo reale degli imprenditori: “Informazione e conoscenza si confermano gli aspetti chiave per poter gestire al meglio le opportunità imprenditoriali individuati dai giovani e dai neo imprenditori. In una fase come la presente, dominata da incertezza e variabilità, acquistano un ruolo crescente i riferimenti della formazione e dell’aggiornamento professionale” ha detto il presidente di Cna Marche, Gino Sabatini.

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