Arpal, i sindacati: “Regione Umbri applichi legge”

Sono trascorsi ormai più di 4 mesi dalla sottoscrizione dell’accordo tra le organizzazioni sindacali regionali di categoria Fp Cgil, Fp Cisl, Uil Fpl e le rappresentanze sindacali unitarie dei lavoratori della Provincia di Perugia e di quella di Terni, e dall’approvazione della legge regionale per il lavoro da parte dell’Assemblea Regionale. Purtroppo, fanno sapere i sindacati, “dobbiamo riscontrare il mancato rispetto delle scadenze temporali previste dalla legge e il conseguente venir meno degli impegni assunti con le organizzazioni sindacali e le rsu, quali l’avvio di tavoli tecnici di confronto sull’organizzazione della futura Agenzia Regionale per le politiche attive per il lavoro (ARPAL)”.

“Nonostante le sollecitazioni sindacali di questi mesi e la nota finale unitaria di richiesta di incontro spedita in data 18 maggio, registriamo la totale assenza degli assessori competenti, che per noi significa mancanza di volontà di continuare il confronto e la contrattazione sindacale in questo complicato processo di efficientamento dei centri per l’impiego, servizi che, oggi più che mai, vedono un costante afflusso di utenza, dato dalle crescenti difficoltà dei cittadini in cerca di lavoro che richiedono, anche in Umbria, un miglior meccanismo di incontro tra domanda e offerta di lavoro”.

“Le mobilitazioni, le manifestazioni, gli scioperi promossi dalle organizzazioni sindacali e dalle rsu contro la riforma Delrio ed a sostegno della piattaforme sindacali approvate dalle assemblee, hanno prodotto un risultato di rilevanza nazionale (solo in Emilia Romagna e in Toscana, oltre all’Umbria, il sindacato ha conquistato una normativa di salvaguardia per i lavoratori, per la stabilizzazione dei precari, che mantiene la centralità del ruolo pubblico nelle politiche attive sul lavoro). Per questo, rivendichiamo la piena e totale applicazione delle intese sindacali e di quanto contenuto nella legge regionale, per tutelare i cittadini utenti di un servizio fondamentale soprattutto in questa congiuntura socio-economica”.

Si avvicina la scadenza del 30 giugno: “Data prevista dalla Legge di Bilancio nazionale per il trasferimento del personale in avvalimento delle Province di Perugia e di Terni dei Servizi per l’impiego, a cui si aggiunge una parte del personale trasferito dalla Regione, e sono diverse le questioni su cui abbiamo da tempo chiesto un confronto: passaggio del personale in Arpal, incremento orario di lavoro per i contratti a part time, dislocazione delle sedi decentrate e relativo potenziamento di personale, stabilizzazione dei precari, modalità di organizzazione del lavoro, utilizzo del fondo salario accessorio dei dipendenti, nonché tutte le questioni di carattere organizzativo ed amministrativo necessarie al normale funzionamento dei servizi. A fronte di dichiarazioni che individuavano come strategiche le scelte sul tema lavoro inserite nella legge regionale, su ARPAL la Regione Umbria sta dimostrando gravi inadempienze e una insufficiente costanza nel portare a termine gli impegni presi ed i termini prefissati. Non vorremmo trovarci di fronte ad inaccettabili situazioni che prevedano pacchetti da prendere a scatola chiusa per la fretta dell’ultimo minuto. Per tali motivazioni, come già avvenuto in altre regioni, riconfermiamo la necessità di un immediata convocazione per definire le questioni che come sindacati e rsu abbiamo da tempo sollevato sul futuro dei servizi e sulle condizioni dei lavoratori”.

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