Fino a pochi anni fa era poco diffusa, oggi è uno strumento fondamentale per ogni studio dentistico. La radiologia digitale 3D che, grazie all’evoluzione della tecnologia, si avvale di macchinari sempre più sofisticati. Si tratta di sistemi radiografici di ultima generazione che stanno rivoluzionando la diagnostica radiologica odontoiatrica e che offrono la possibilità di ottenere ricostruzioni tridimensionali delle strutture anatomiche da esaminare. “Tra i più avanzati – spiega Gianpiero Bolognini dello Studio Odontoiatrico Associato “Bolognini Cianfanelli Muzzi” con sede a Roma – c’è il Cone Beam 3D”. E aggiunge “indispensabile per analizzare la situazione delle arcate dentali, ci consente di formulare diagnosi precise e complete, con un basso dosaggio di radiazioni”.
La novità è infatti nella modalità d’irradiazione dei raggi X. Il Cone Beam 3D utilizza un fascio di raggi di forma conica, che consente di acquisire un ampio volume pur riducendo la dose di radiazioni a cui il paziente viene esposto, rispetto alle TAC convenzionali. Cinquanta volte in meno. Con l’effetto di un risultato molto più preciso. “L’esame – aggiunge Bolognini – avviene in pochi secondi mentre il paziente è in posizione eretta, come durante un comune esame di orto panoramica”. La grande rapidità, la estrema precisione, la minore invasività di radiazioni sono i motivi che spingono molti studi a ricorrere a questo tipo di sistema radiografico, indispensabile dalla diagnosi all’endodonzia e ancor più per l’implantologia.
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