Prodotti Dop e Ipg umbri: nascono nei 60 piccoli comuni della regione

Il 100 per cento dei prodotti umbri con marchio Dop e Igp nasce sul territorio dei 60 piccoli comuni della regione. Si va dalla lenticchia di Castelluccio alla Patata Rossa di Colfiorito, dal Farro di Monteleone al Prosciutto di Norcia.

Lo studio è di Coldiretti/Symbola su ‘Piccoli comuni e tipicità’, ed è stato presentato dalla Fondazione Symbola e da Coldiretti oggi a Roma, a Palazzo Rospigliosi, per l’apertura ufficiale dell’anno del cibo italiano nel mondo. Il mondo enogastronomico italiano è insomma il fior fiore all’occhiello di Paese, regioni e comuni, e ora potrà essere ulteriormente valorizzato dalla legge 158/17 che contiene misure per il sostegno e la valorizzazione dei piccoli comuni.

La nuova norma stabilisce misure a favore della diffusione della banda larga, della promozione dell’agroalimentare con filiera corta, del turismo di qualità. La legge punta su dotazione di servizi adeguata sulla cultura, sulla manutenzione del territorio, sulla salvaguardia dell’ambiente, sulla messa in sicurezza di tutto il patrimonio edilizio pubblico, dalle scuole alle strade.

“Quella delle realtà sotto i 5 mila abitanti rappresenta in Umbria una rete diffusa su oltre il 39% del territorio, con una presenza che unisce il senso di comunità all’appartenenza geografica e la custodia di valori e tradizioni come quella del cibo e dei prodotti tipici” spiega Coldiretti Umbria. I borghi sotto i 5 mila abitanti sono appunto 60, rappresentano il 65,22% dei 92 Comuni umbri. Secondo l’analisi di Coldiretti, basata su dati Istat, nei piccoli comuni umbri vivono 126.792 abitanti, il 14,26% del totale di 888.908.

E’ in questi piccoli comuni che nascono i prodotti Dop e Igp umbri. I borghi, poi, assicurano spesso una migliore qualità della vita, dalla sicurezza al cibo stesso. “I prodotti tipici dei comuni con meno di 5 mila abitanti raccontano la storia di un patrimonio naturale, paesaggistico, culturale e artistico senza eguali per la popolazione locale, ma anche per il numero crescente di turisti italiani e stranieri che vanno alla ricerca dei tesori nascosti del Belpaese”. E in Umbria ce ne sono tanti.

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