Scuola: 26,4% degli edifici necessita di manutenzione urgente

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“Questa indagine incentrata sui comuni capoluogo, nella consapevolezza che negli altri comuni la situazione non è sicuramente migliore, ci deve far riflettere sull’esigenza di investimenti che mettano in sicurezza tutti gli edifici scolastici”. Augusto Paolucci (segretario generale di Fillea Cgil Umbria) commenta così il report Ecosistema Scuola realizzato da Legambiente.

Da tale indagine emerge infatti che oltre il 60% degli edifici scolastici di Perugia e Terni (163 complessivamente, con 28.879 studenti) sono stati costruiti prima del 1974, anno in cui è entrata in vigore la normativa antisismica, e il 26,4% necessita ancora di “manutenzione urgente”. In Umbria solo un 18,4% delle scuole nelle città capoluogo è costruito secondo criteri antisismici e soltanto sul 54,2% di esse è stata eseguita la verifica di vulnerabilità sismica; una “percentuale di 25 punti sopra la media nazionale – sottolinea Legambiente – ma in un territorio dove tutti gli edifici sono in zona sismica e in una regione rimasta gravemente ferita dal terremoto che nel 2016 ha colpito le regioni del centro Italia”.

Sotto la media sono invece gli edifici che necessitano di interventi urgenti (26,4% contro il 43,6%) e più della metà di loro (54%) negli ultimi 5 anni è stata sottoposta a interventi di manutenzione straordinaria, “con stanziamenti tuttavia di molto sotto la media nazionale, sia per quanto riguarda la manutenzione straordinaria che per l’ordinaria”.

Come evidenzia inoltre la Ires Cgil Umbria gli edifici scolastici di Perugia e Terni costruiti sino al 1940 rappresentano il 14,8% (23,5% Italia), nel periodo 1941-1974 il 46% (40,1% Italia), nel periodo 1975-1990 il 28,8% (26,5% Italia), nel periodo 1991-2000 il 5,5% (5% Italia) e dopo il 2001 il 4,9% (4,9% Italia).

Paolucci oltre a ribadire l’urgenza della messa in sicurezza degli edifici scolastici, sottolinea anche come attraverso di questa “si possono cogliere insieme quattro obiettivi virtuosi: dare sicurezza vera ai ragazzi e alle ragazze che costituiscono il futuro del nostro paese, rilanciare un settore anticiclico come l’edilizia, non aumentare e non incentivare la cementificazione del territorio, creare lavoro di qualità”.

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