Erasmus+: Università di Perugia premiata per il progetto KA203 sulle biotecnologie

Università degli Studi di Perugia premiata dall’Agenzia nazionale Erasmus+ per i progetti di partenariato strategico europeo per l’area d’istruzione superiore. In particolare, a salire agli onori della cronaca è il progetto strategico biennale KA203, secondo classificato nella graduatoria su 32 che hanno partecipato e su soltanto sette approvati. Il progetto dell’Ateneo perugino riceverà dunque un finanziamento.

A coordinare il progetto la professoressa Florentina Matei, Università romena di Bucarest; responsabili delle Unità locali nei loro Paesi Leonardo Leonardi (Università di Perugia), George Carutasu (Università Romeno-Americana di Bucarest), Oscar Vicente (Università Politecnica di Valencia, Spagna), Maurilio Sampaolesi (Università Cattolica di Leuven, Belgio), Gianluca Rossi e Maria Brizi (TUCEP di Perugia). Un gruppo di lavoro internazionale, dunque.

Studenti e neolaureati di Biotecnologie potranno seguire attività di formazione e avranno una possibilità di orientamento nei confronti di potenziali percorsi imprenditoriali nell’ampio settore applicativo delle scienze biotecnologiche. Ci sono, nell’offerta, percorsi formativi internazionali, dettagliati e specialistici, incontri di ordine teorico – pratico, nozioni di economia e di imprenditorialità.

Il traguardo è stato raggiunto grazie ai numerosi scambi Erasmus attivati dall’Ateneo di Perugia con la Romania per la mobilità di studenti, neolaureati e docenti. Leonardo Leonardi, già professore onorario all’Università di Bucarest, ha ricevuto il contributo fattivo di Carla Emiliani e Florentina Matei, riuscendo a costruire un team scientifico.

“Quest’opportunità rappresenta un’ulteriore forte apertura internazionale del Corso di Laurea in Biotecnologie del nostro Ateneo, orientando gli studenti e i docenti coinvolti verso orizzonti più europei e rendendo efficaci gli sforzi che l’Università di Perugia sta facendo in questo settore” dice Fabio Maria Santucci, delegato per la Cooperazione Internazionale. Che aggiunge: “Tale progetto, che inizierà a fine ottobre e avrà la durata di due anni, potrà anche garantire potenziali applicativi e tecnico-industriali nel nostro territorio, grazie alla formazione specialistica comunitaria di nuove realtà produttive e di specialisti nel campo delle scienze biotecnologiche. Le relative attività formative e didattiche potranno svolgersi in tutte le sedi accademiche coinvolte nel progetto”.

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