Imprese Perugia: II trimestre 2017, 243 in più

Come stanno le imprese nel Perugino? Bene, ma non benissimo. Il secondo trimestre dell’anno in corso ha portato, è vero, un leggero allargamento della base imprenditoriale, +0,33% è lo stock di imprese registrato presso la Camera di Commercio di Perugia ai primi tre mesi dell’anno, 243 in più, per un totale di 72.904, al 30 giugno del 2017. Dunque, c’è stato un consolidamento delle posizioni, ma l’espansione è stata rallentata

I dati arrivano dall’indagine Movimprese per il II trimestre 2017 e dal focus sull’imprenditoria giovanile Under 25, presentati dal presidente della Camera di Commercio di Perugia, Giorgio Mencaroni. “Piccolo passo in avanti che, però, ci lascia al di sotto della soglia psicologica delle 73 mila imprese, sempre superata da cinque anni a questa parte. Tuttavia, è pur sempre un avanzamento, che testimonia forza, dinamismo, determinazione di voler aprire una attività, di entrare nel mercato, pur in un contesto ancora problematico. Nei primi 180 giorni del 2017, sono state create nella nostra provincia 2.285 nuove imprese, più di 12 imprese al giorno. Il bilancio tra nuove imprese e imprese cessate a metà 2017 è in sostanziale equilibrio – 2.248 le imprese cessate e saldo positivo di 37 unità – grazie a un deciso recupero nei mesi da aprile a giugno, dovuto a un forte arretramento delle cessazioni, in calo del 60 per cento rispetto al trimestre precedente”.

Vediamo l’andamento dei settori: Costruzioni ancora giù, ma meno del passato (-1,2%), contrazione delle Attività Manifatturiere (-1,5%), – 0,9% il Commercio, sulla parità Hotel e Ristorazione (- 0,2%), in discesa del 3,1% le Attività Finanziare e Assicurative dopo una striscia positiva di 4 anni. In terreno positivo l’Agricoltura (+0,1%), i Servizi di Informazione e Comunicazione (+ 1,4%), Sanità e Assistenza sociale (+4,9%), l’Istruzione (+ 2,3%), le Attività artistiche, sportive e ricreative (+ 0,8%).

Resta ancora fortemente maggioritaria, nel sistema imprenditoriale perugino, la componente delle Imprese Individuali, oltre il 52% del totale. A seguire due blocchi praticamente identici costituiti dalle Società di Capitali (22,7%) e dalle Società di Persone (22,4%). Lo stock di imprese, nel 2017, è sceso sotto la soglia psicologica delle 73 mila unità.

Mencaroni a questo proposito: “Il nostro è il Paese dell’economia diffusa, ma fare impresa in Italia, e anche in Umbria, è ancora oggi molto difficile. Dobbiamo creare migliori condizioni di contesto, un ambiente più predisposto ad appoggiare l’attività imprenditoriale. Così ancora non è, tra una tassazione troppo alta, un eccesso di burocrazia e persistenti difficoltà di accesso al credito. Situazione certificata anche dall’indicatore ‘Fare Impresa’ della Banca mondiale, che colloca l’Italia al 50 esimo posto di 189 Paesi per la facilità di intraprendere un’iniziativa imprenditoriale. Favorire la nascita di nuova imprenditorialità è l’unica strada per battere definitivamente la crisi e consolidare la ripresa”.

Si è fatto sentire l’approdo di giovani imprenditori nei primi sei mesi del 2017. Le imprese under 35 hanno costituito, in provincia di Perugia, 651 nuove imprese, a fronte di 264 cessioni. Il saldo nate/cessate delle imprese under 35 è estremamente positivo, +387. Nel 2017, ogni impresa under 35 uscita dal mercato ha visto nascerne due e mezzo nuove.

Lo stock provinciale dell’imprenditoria giovanile è ancorato, al 30 giugno 2017, a 5,873, il 3,2 per cento in meno rispetto a un anno fa. Su base regionale, Movimprese rileva che, nel 2017, le imprese under 35 hanno toccato l’8,3 per cento del totale delle imprese (un punto in meno rispetto alla media nazionale di 9,3 per cento) e che oltre il 28 per cento di tutte le nuove imprese è under 35.

I giovani puntano in particolare su Agricoltura (+4,8%), Attività manifatturiere (+0,8%), Istruzione (+14,3%), Sanità e Assistenza sociale (+12,5%), Attività Artistiche, Sportive e di Intrattenimento (+9,3%). Perdono invece nelle Costruzioni (-12,8%), nel Commercio all’ingrosso e al dettaglio (-4,1%), nel Trasporto e magazzinaggio (-2,5%), Hotel e ristorazione (-3,4%), Attività finanziarie e assicurative (-8,5%), Attività immobiliari (-6%).

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