La ricerca della radioattività nel territorio dell’Umbria

Si vuole conoscere la radioattività alla quale sono esposti i cittadini dell’Umbria: ed è questo il senso del progetto nazionale ITALRAD (ITALian Radioactivity Project). Stamattina a Palazzo Cesaroni, ecco i risultati, tanti numeri dopo una serie di rilevamenti che dovranno poi essere analizzati, confrontati e dai quali usciranno modelli per la vita di tutti i giorni. A parlarne l’assessore Giuseppe Chianella, il quale ha affermato che “l’Italia è tenuta a rispettare la raccomandazione della Commissione Europea riguardante il controllo del grado di radioattività ambientale allo scopo di determinare l’esposizione della popolazione”
Tutto è partito comunque dalla disponibilità della banca dati regionale che è stata messa completamente a disposizione degli studiosi, Il lavoro di ricerca sul territorio è stato anche messo a punto insieme alle altre regioni del Centro Italia, Emilia-Romagna, Marche e Toscana.
La politica della prevenzione è stata alla base della ricerca che ha verificato il contenuto di radioisotopi naturali che costituiscono la principale sorgente di radioattività terrestre, attraverso misure su campioni di roccia e suolo, rappresentativi di tutte le varietà litologiche affioranti e dei suoli che ne derivano, e attraverso misure da velivolo. I risultati inoltre permetteranno di poter studiare possibili contaminazioni radiologiche, coadiuvare la pianificazione di standard abitativi e basare futuri studi nel campo della geologia e della salute pubblica. Tutti i dati prodotti dal Servizio Geologico regionale sono disponibili come open data al sito http://dati.umbria.it/.

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