La rivoluzione del futuro nel mondo del lavoro

Forse in Italia i risultati sarebbero stati diversi. Quantomeno non con percentuali così alte. Una ricerca della multinazionale americana ADP, specializzata nella gestione del personale, ha infatti presentato a Bologna dati sorprendenti. Il 95% dei lavoratori dei paesi tra Nord e Sud America, Asia del Pacifico ed Europa sarebbe pronto a lavorare al di fuori del proprio paese, il 79% dichiara di poter lavorare in remoto, magari da casa, l’81% si dice sicuro che in futuro non esisteranno più contratti a tempo indeterminato.

Come riportato dal “Sole 24 Ore”, il direttore marketing di ADP Italia ha commentato così i risultati: “Smart working, ma anche orario flessibile, piattaforme social di condivisione delle informazioni tra dipendenti, adozione di strumenti tecnologici che consentono il controllo online dell’avanzamento del lavoro: tutto ciò è già realtà, non è utopia”. Secondo questa visione del mondo del lavoro sono cinque le tendenze verso cui si concentreranno gli sforzi di manager e aziende: libertà, conoscenza, stabilità, autogestione, significato.

Nel primo (libertà) rientrano le modalità di lavoro in remoto, la possibilità per il dipendente di avere orari flessibili. Il secondo (conoscenza) chiama in causa la tecnologia e l’opportunità di lavorare in rete e di creare squadre di lavoro a distanza; il terzo (stabilità) è più un auspicio, ovvero quello di estendere la propria rete di contatti professionali; infine “l’autogestione” come principio di autonomia e di assenza di gerarchie prestabilite, e il “significato” come interesse per il lavoro creativo e stimolante a scapito di quello meccanico ma meglio retribuito.

La ricerca ADP è stata condotta su un campione di 2.400 lavoratori di quattro continenti. Forse, come detto all’inizio, i risultati in Italia sarebbero stati molto diversi. E alcuni concetti come quelli presentati sono visti con più di un sospetto da parte dei lavoratori.

Exit mobile version