Nelle Marche sono precarie, con le varie tipologie contrattuali, quasi 9 su 10 nuove assunzioni effettuate. La Cgil Marche valuta con preoccupazione i dati Inps 2023 dellโOsservatorio sul precariato, elaborati da Ires Cgil.
Le aziende marchigiane hanno effettuato 218.374 assunzioni, il 2,1% in meno rispetto al 2022 e il 6,5% in piรน rispetto al 2021. Preoccupa poi il fatto che rispetto allo scorso anno, i contratti a tempo indeterminato diminuiscono dellโ8%.
Eleonora Fontana, segretaria Cgil Marche: โIl lavoro precario continua ad essere una costante delle Marche. La Cgil vuole contrastarla e, per questo, in Commissione regionale lavoro, avanzerร proposte e modifiche per dare concretezza al piano per le politiche attive per il lavoroโ.
Nel confronto 2023-2022, le assunzioni totali nelle Marche diminuiscono di piรน rispetto al Centro Italia (-0,7%) mentre, nellโintero Paese, le nuove assunzioni rimangono pressochรฉ stabili. Sul totale delle nuove assunzioni, quelle a tempo indeterminato sono una quota molto ridotta (11,4%); la tipologia contrattuale maggiormente presente รจ il contratto a termine (39,4%), seguita dal contratto in intermittente (18,2%). Il part time incide per il 34,5% dei casi, ma tra le nuove assunte donne il ricorso al tempo parziale rappresenta il 48,6% delle assunzioni. Nelle Marche la quota di contratti a tempo indeterminato sul totale di quelli attivati รจ nettamente sotto la media del Paese (16,6%): la regione รจ quartultima per incidenza di contratti a tempo indeterminato sui nuovi rapporti di lavoro. La regione risulta inoltre essere la prima in Italia per la piรน alta incidenza dei contratti intermittenti (18,2% contro la media nazionale del 9,3%).
Conclude Fontana:โ Le misure di breve durata, messe in campo dalla Regione, come tirocini, borse lavoro e borse di ricerca, con indennitร di poco al di sopra della soglia di povertร , determinano, una volta concluse, un inserimento nel mercato del lavoro con contratti precari, non classificabili come lavoro di qualitร โโ.