Gli italiani con più soldi in tasca

Secondo l’indagine Istat riguardante il reddito e la capacità di risparmio delle famiglie italiane, il potere d’acquisto nel 2015 è salito dello 0,8%. Un dato certamente positivo, se si pensa che è il primo segno più dall’inizio della crisi nel 2008.

Poter vantare un reddito reale più alto non significa però guadagnare di più. Rimane il fatto che  gli italiani hanno mediamente avuto una capacità di spesa maggiore rispetto al 2014.

Per quanto concerne invece il risparmio, è rimasto stabile rispetto all’anno precedente, confermando la tendenza nazionale a cercare di mettere da parte sempre qualcosa (laddove sia possibile). L’altra faccia della medaglia è rappresentata poi dagli investimenti. Per quanto riguarda il rapporto tra investimenti fissi lordi e reddito disponibile lordo, il tasso di investimento è rimasto anch’esso immutato rispetto al 2014.

Allora come hanno speso gli italiani questo reddito reale aggiuntivo? Principalmente nella spesa per consumi (un insieme piuttosto ampio), cresciuta di ben l’1% (confermando la tendenza al rialzo già avviata l’anno precedente).

Se le famiglie possono dunque tirare un sospiro di sollievo vedendo crescere il loro reddito reale, per le aziende c’è ancora qualche problema, soprattutto sul fronte dei profitti. Nel 2015 la quota di profitto delle società non finanziarie è stata inferiore dello 0,1% rispetto al 2014, così come il tasso di investimento è calato dello 0,3%.

Sono dati comunque che vanno inquadrati in un contesto più generale, in cui altri indicatori segnalano l’evidenza di una ripresa economica che c’è, anche se a passi lenti.

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