Svizzera: industrie attaccano la Banca centrale

Svizzera: guerra tra la Banca centrale e una parte del mondo industriale elvetico. Secondo quest’ultimo, la Banca nazionale svizzera (Bns) non farebbe abbastanza per frenare lo slancio del franco, mettendo così in pericolo l’export.

A pochi giorni dalle decisioni della Banca centrale europea sulla maxi liquidità, il pericolo è che il franco si faccia ancora più forte rispetto all’euro, chiudendo di fatto uno degli sbocchi principali dell’export rossocrociato, l’Eurozona. Nick Hayek, ceo della ‘Swatch’, si fa portavoce delle lamentele dei colleghi: “Ormai la Bns non fa quasi nulla, o proprio nulla. E’ il franco forte la minaccia più seria per l’industria svizzera degli orologi, non l’avanzata di quelli intelligenti”.

Hayek ha chiesto alla Bns di seguire l’esempio della Danimarca, che non ha l’euro ma una banca centrale che si impegna costantemente a legare la corona danese alla moneta unica europea. “Swatch Group si difende ancora bene, ma è l’economia svizzera nel suo complesso che non può sopportare un franco così forte”.

Peter Dietrich, direttore di Swissmem (Associazione delle imprese meccaniche), si limita ai dati: nel 2015 il settore ha registrato un calo del 7% nel giro d’affari, con un -4,6% nell’export. Un ulteriore rafforzamento del franco accentuerebbe questi cali. La Banca nazionale svizzera viene criticata in particolare per aver abbandonato la soglia franco – euro 1 – 1. E’ però altrettanto vero che le risorse già impegnate dalla Bns sono ingenti e i tassi negativi (che non piacciono a settore bancario e finanziario) sono vigenti da tempo.ca n

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