Nell’intento di approfondire la conoscenza del cinghiale e delle sue dinamiche nel territorio dell’Ambito territoriale di caccia (ATC) Perugia 1, è stata organizzata una conferenza presso la sede della Confagricoltura Umbria, a Perugia. L’evento, denominato “Il cinghiale: un nemico poco conosciuto”, ha visto la partecipazione di esperti agronomi, rappresentanti delle associazioni agricole e venatorie.
L’inaugurazione dell’evento è stata presieduta da Luciano Calabresi, presidente di ATC Perugia 1, il quale ha evidenziato la gravità dei danni agricoli provocati dai cinghiali, sottolineando la necessità di un’azione coordinata per mitigare tali perdite. Il dibattito è stato moderato da Maurizio Refrigeri, dottore agronomo, con la partecipazione di esperti quali Giovanni Alberti e Luigi Lamincia, che hanno discusso metodologie per la valutazione dei danni provocati dalla fauna selvatica.
Durante l’incontro, Raffaele Ricci e Matteo Pennacchi hanno illustrato l’analisi geografica e orografica dei danni alle colture, mentre Diego Contini ha trattato le tecniche di stima dei danni in base a diverse variabili agronomiche. Devis Cruciani e Alfonso Saraceni hanno poi presentato una valutazione dei costi derivanti dai danni.
L’analisi si è basata su uno studio approfondito effettuato da ATC Perugia 1, analizzando dati dal 2019 al 2023 raccolti da Luca Cagiola, ragioniere e perito commerciale, e Paolo Pizzichelli, dottore agronomo. Durante il periodo in esame, è emerso come l’uso di tecnologie avanzate, come i droni, abbia facilitato la raccolta di dati accurati, consentendo una migliore valutazione e gestione dei risarcimenti ai sensi delle normative regionali.
Dal 2019 al 2023, i danni hanno mostrato un trend in aumento, con picchi significativi nel 2021, seguiti da una diminuzione nel 2023, parzialmente attribuita alle restrizioni di movimento imposte dalla pandemia di COVID-19, che hanno limitato le attività di caccia e gestione della fauna.
In conclusione, gli esperti hanno sottolineato l’importanza di una collaborazione efficace tra agricoltori, cacciatori e istituzioni per affrontare questa complessa sfida, evidenziando come alcuni fattori, come le condizioni meteo e le dinamiche di mercato, rimangano fuori dal controllo diretto delle comunità locali.