Il futuro della coltivazione delle nocciole in Italia: crescita e sfide

Gal Salerno

Il settore della coltivazione delle nocciole, insieme a quello della frutta a guscio in generale, rappresenta un pilastro fondamentale per l’agricoltura nazionale, evidenziando un’espansione costante negli anni recenti. Questa crescita è alimentata dalla crescente richiesta di prodotti destinati sia al consumo diretto che alla lavorazione industriale, oltre che dall’incremento delle superfici coltivate e delle produzioni. In occasione dell’evento conclusivo del progetto triennale “Giornata di studi sul nocciolo”, promosso da Copagri Campania in collaborazione con enti di ricerca come CREA e CNR, è stato sottolineato l’importante contributo di figure istituzionali e associative al dibattito e allo sviluppo del settore.

L’industria della coltivazione delle nocciole si sta rivelando sempre più strategica per diverse regioni italiane, grazie alla spinta verso la costruzione di una filiera completamente nazionale, valorizzata dall’alta qualità delle varietà italiane e dalle loro proprietà benefiche, che contribuiscono alla prevenzione di malattie metaboliche. Nel 2023, le principali regioni produttrici, tra cui Piemonte, Lazio, Campania e Sicilia, hanno raggiunto quasi 115mila tonnellate di nocciole, registrando un incremento annuale del 15%. Nonostante la posizione di leadership dell’Italia nell’UE e il secondo posto a livello mondiale nella produzione di nocciole, la domanda interna supera l’offerta, generando un deficit commerciale significativo e l’importazione di nocciole da altri paesi.

La necessità di aumentare la produzione di nocciole e frutta a guscio nel paese è evidente, e si ritiene che ciò sia possibile attraverso l’investimento in ricerca e innovazione. La collaborazione con le università, l’adozione di pratiche agricole sostenibili e la meccanizzazione dei processi produttivi sono considerate strategie chiave per affrontare le sfide fitosanitarie e climatiche, oltre a ridurre i costi di produzione.

Infine, il rafforzamento delle denominazioni di origine e il ruolo dei consorzi di tutela sono visti come elementi cruciali per il futuro del settore. Il nuovo Regolamento UE sulle Indicazioni Geografiche offre opportunità inedite per valorizzare ulteriormente i prodotti agroalimentari, vini e bevande spiritose italiani, conferendo maggiori poteri ai produttori e semplificando le procedure di registrazione, apportando un impulso significativo alla valorizzazione delle nocciole italiane sui mercati nazionali e internazionali.

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