Rivoluzione verde nell’edilizia umbra: una strada verso l’eco-sostenibilità

Nel contesto umbro, caratterizzato da strutture residenziali datate e con consumi energetici elevati, si apre una nuova pagina verso la sostenibilità ambientale grazie alla “Direttiva Case Green”. Ratificata il 12 marzo 2024 dal Parlamento Europeo, dopo dodici mesi di negoziazioni, questa legislazione emerge come un pilastro fondamentale per il rinnovamento energetico degli edifici, promuovendo pratiche eco-compatibili in armonia con l’accordo di Parigi del 2015 e il pacchetto di iniziative europee “Pronti per il 55%”.

Elisabetta Masciarri, al timone della Fillea Cgil Umbria, enfatizza il potenziale trasformativo della direttiva che ambisce a realizzare, entro il 2030, edifici privati con impatto zero sulle emissioni. Inoltre, pone le basi per l’upgrade energetico delle costruzioni esistenti, puntando a trasferire gli immobili dalle classi F e G alla classe D energetica. Questa evoluzione appare indispensabile in Umbria, dove l’indice medio di Prestazione Energetica Globale degli edifici evidenzia una predominanza nelle classi meno efficienti, F (22,4%) e G (29,4%), e un’alta percentuale di costruzioni realizzate tra il 1945 e il 1972, segnale di un progressivo deterioramento delle prestazioni energetiche.

Per Masciarri e il team della Fillea Cgil Umbria, affrontare questa sfida implica adottare interventi concreti e sistematici. La “Direttiva Case Green” rappresenta un significativo punto di partenza, ma richiede l’integrazione con politiche industriali mirate a sostenere le imprese del settore, incentivare l’innovazione e la sostenibilità. Attualmente, solamente il 3% del patrimonio immobiliare umbro ha beneficiato di interventi di efficienza energetica tramite incentivi statali, sottolineando la necessità di un ulteriore impegno.

L’appello della Fillea si estende alla necessità di una visione industriale prospettica, che faciliti gli investimenti in efficienza energetica, in particolare per le unità abitative in zone periferiche e famiglie a basso reddito, attraverso politiche inclusive e di semplice accesso. Si evidenzia l’importanza di concentrare le risorse, sia a livello nazionale che europeo, sulle abitazioni con le classificazioni energetiche più scarse, promuovendo la consapevolezza tra i proprietari sull’urgenza di ridurre i consumi energetici delle proprie case.

Una strategia industriale integrata può servire da catalizzatore per il settore, garantendo stabilità e impattando positivamente su legalità, salute e sicurezza. Masciarri sottolinea l’essenzialità di avviare un dialogo costruttivo tra il governo, le parti sociali e gli esperti del settore per sviluppare un Piano Nazionale di Ristrutturazione Edilizia da proporre all’Unione Europea entro la fine del 2025, un traguardo ormai non così lontano.

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