L’evoluzione economica dell’Umbria nel contesto italiano: analisi e previsioni 2023-2025

Nel corso del periodo 2023-2025, l’economia dell’Umbria attraverserà una fase di sostanziale stazionarietà, come illustrato nell’ultimo studio di Svimez, l’associazione dedicata alla promozione industriale del Sud Italia. Il rapporto, intitolato “Prospettive economiche e sviluppo territoriale nelle regioni italiane 2023-2025”, fornisce un’analisi approfondita delle tendenze previste.

Andamenti economici previsti

L’analisi di Svimez prevede una crescita marginale del Prodotto Interno Lordo (PIL) umbro, con un incremento dello 0,2% nel 2023, seguito da una lieve oscillazione allo 0,14% per il 2024 e un rialzo allo 0,4% nel 2025. Questi dati indicano un andamento piatto della crescita economica. I numeri per il 2022, invece, mostrano un allineamento tra le stime di Svimez e quelle dell’Istat, registrando un aumento dell’1,2%. L’associazione evidenzia il 2023 come un anno di rallentamento per l’economia nazionale, con una crescita modesta e prospettive incerte per i due anni successivi, prevedendo un +0,6% per il 2024 e un +1,1% per il 2025.

Divergenze territoriali

Sul piano territoriale, persistono notevoli disparità. Nonostante una tendenza alla convergenza tra le varie aree, permane una serie di differenze strutturali radicate nel tempo. Nel Nord, ad esempio, regioni come la Lombardia, l’Emilia-Romagna e il Veneto si prevede che registreranno tassi di crescita superiori, soprattutto grazie alla loro capacità di rispondere alla domanda estera. Al contrario, nel Centro, la Toscana e il Lazio si stanno distanziando da Umbria e Marche. Il Sud presenta, invece, percorsi economici differenziati.

Il ruolo del Pnrr

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) rappresenta un pilastro fondamentale per rafforzare questo quadro economico, soprattutto nelle aree più arretrate e con problemi strutturali. L’obiettivo del Pnrr è affrontare e superare gli ostacoli che frenano la crescita nelle regioni meno dinamiche, cercando di ridurre le disparità di sviluppo che si sono accentuate dall’inizio del nuovo millennio fino alla recente pandemia.

Tendenze recenti e sfide future

Dal 2000 al 2020, l’Umbria ha subito un drastico calo nelle classifiche europee del PIL pro capite, scendendo dalla 72esima alla 141esima posizione. Le regioni centrali, compresa l’Umbria, hanno mostrato una crescita modesta tra il 2000 e il 2022, con un aumento del PIL del 5%, nonostante l’Umbria abbia registrato una diminuzione del 5,4% a causa della prolungata crisi economica. Più recentemente, tra il 2019 e il 2022, l’Umbria ha visto un’ulteriore diminuzione del PIL dell’1,6%, nonostante un breve periodo di ripresa nel 2021. In questo contesto, l’Umbria si è distinta per gli investimenti nel settore edilizio, grazie al Superbonus, posizionandosi al settimo posto in Italia per investimenti ammessi a detrazione. Tuttavia, la regione affronta sfide significative in termini di occupazione e povertà relativa.

Questa panoramica offre una visione chiara dell’attuale situazione economica dell’Umbria e delle proiezioni per il prossimo triennio, evidenziando l’importanza di strategie mirate e del supporto del Pnrr per stimolare la crescita in un contesto di incertezza e disparità regionali.

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Thomas De Luca
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