Crescita moderata dell’occupazione nelle Marche nel 2023: analisi dettagliata

Eleonora Fontana

Nel corso del 2023, la forza lavoro attiva nella regione delle Marche ha registrato un lieve incremento, toccando i 641.000 occupati, con un modesto aumento di 2.000 persone (+0,3%). Questo sviluppo, benché positivo, si posiziona al di sotto delle medie più robuste osservate nel Centro Italia (+1,5%) e sull’intero territorio nazionale (+2,1%), secondo le analisi condotte dall’Ires Cgil Marche basandosi su dati forniti dall’Istat.

Eleonora Fontana, in qualità di segretaria regionale della Cgil Marche, ha messo in evidenza una crescita occupazionale concentrata principalmente nei settori delle costruzioni, del commercio e dei servizi, mentre l’industria ha visto un marcato declino. Fontana sollecita pertanto un urgente cambiamento di direzione da parte dell’amministrazione regionale.

Analizzando più da vicino i numeri, emerge che il modesto aumento occupazionale riguarda esclusivamente i lavoratori subordinati, con un drastico calo di lavoratori autonomi, che segnano una perdita di 12.000 individui (-8%). Tra i lavoratori dipendenti, si osserva un rialzo per quanto concerne l’impiego a tempo pieno, cresciuto del 4,2%, a fronte di una riduzione dei posti a tempo parziale (-2,7%). La dinamica positiva interessa sia le assunzioni a termine (+2,8%) sia i contratti a tempo indeterminato (+2,9%).

Sul fronte della distribuzione di genere nell’occupazione, si nota una stabilità tra gli uomini (-0,1%) e un incremento fra le donne (+0,8%), con un tasso di occupazione femminile che si attesta al 60,7%, ancora ben al di sotto della quota maschile (74%).

Focalizzandosi sui diversi settori, le costruzioni evidenziano l’incremento più significativo (+7,8%), mentre il settore industriale subisce un calo (-2,3%), andando controcorrente rispetto alla tendenza nazionale (+2%). Fontana sottolinea che questo fenomeno non si deve solo all’aumento degli occupati ma anche alla diminuzione della popolazione in età lavorativa, marcando una fase di rallentamento economico che richiede interventi immediati e misure efficaci da parte delle autorità regionali.

Infine, si registra una decisa diminuzione della disoccupazione (-17,3%), superiore sia a quella osservata nel resto del Centro Italia che a livello nazionale. Questo trend include una riduzione tra uomini (-15,8%) e donne (-18,6%). Il numero di persone inattive rimane stabile, contrariamente a quanto avviene nel resto d’Italia e nel Centro, con un incremento dei cosiddetti “scoraggiati” tra la popolazione in età lavorativa. Persiste un notevole divario di genere, con le donne (35,2%) significativamente più inclini degli uomini (22,5%) a non cercare attivamente occupazione.

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