Contrarietà dei Giovani di Confagricoltura Verona verso la proposta di sito di stoccaggio di amianto a Caluri

Riccardo Maraia e Piergiovanni Ferrarese

Nel contesto della delicata situazione ambientale nel Basso Veronese, i Giovani di Confagricoltura Verona si ergono nuovamente in difesa del territorio agricolo contro un’altra potenziale minaccia. Dopo l’espresso rifiuto riguardante il sito di stoccaggio di car fluff a Sorgà, emerge un nuovo motivo di preoccupazione: la proposta di una discarica permanente per rifiuti di amianto a Caluri, nel Comune di Villafranca. Tale iniziativa, avanzata da un’azienda bresciana e al vaglio delle autorità locali e regionali, suscita vive opposizioni per il suo impatto ambientale potenzialmente devastante su una vasta area che abbraccia diversi Comuni, tra cui Povegliano Veronese, Castel d’Azzano, Mozzecane, Sommacampagna e Vigasio.

Piergiovanni Ferrarese, presidente dei Giovani di Confagricoltura Verona, sottolinea il pericolo che questa proposta rappresenta per il comparto agricolo veronese, evidenziando la quantità di amianto prevista per lo stoccaggio annuo e la superficie di terreno coinvolta. La decisione di opporsi a tale progetto è supportata senza riserve da Alberto De Togni, presidente di Confagricoltura Verona, il quale enfatizza l’importanza di preservare le terre agricole scaligere da iniziative che ne minacciano l’integrità.

L’impegno dei Giovani di Confagricoltura Verona per la salvaguardia del territorio non si esaurisce qui: se già attivi nel contrastare l’insediamento di un deposito di car fluff a Sorgà, si preparano ora a una nuova battaglia contro la discarica proposta a Villafranca. Ferrarese ribadisce la preoccupazione per il possibile danno ambientale e sanitario derivante da una simile struttura, soprattutto considerando la sua vicinanza a terreni agricoli e alla fascia di ricarica degli acquiferi. Quest’ultima rappresenta una risorsa vitale per l’approvvigionamento idrico e l’irrigazione, mettendo in evidenza la necessità di adottare misure che tutelino la salute del territorio e delle sue produzioni alimentari di qualità.

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