Legislazione funeraria a Terni: valutazione critica del provvedimento municipale sulla cremazione

Nelle ultime settimane, la stampa ha riportato l’annuncio dell’amministrazione Bandecchi a Terni riguardo a tre siti lungo il fiume Tevere designati per la dispersione delle ceneri dei defunti cremati, al costo di 230 euro. Questa iniziativa sembrerebbe rappresentare una svolta moderna e progressista, ma un’analisi più approfondita solleva interrogativi sulla sua necessità e legalità.

La normativa esistente

In realtà, questa iniziativa non è del tutto nuova, ma sembra essere basata su disposizioni già previste dalla precedente amministrazione comunale ternana. La dispersione delle ceneri in luoghi idonei e dignitosi è già consentita dalla legge 130/2001 a livello nazionale. Questo significa che i cittadini hanno il diritto di scegliere dove far disperdere le ceneri dei propri cari, purché rispettino i requisiti di distanza da insediamenti abitativi e luoghi decorosi e dignitosi, escludendo, ovviamente, le discariche.

La tariffa o tassa?

“Tuttavia, l’amministrazione di Terni ha introdotto una “tariffa” per questa pratica, che a nostro avviso costituisce una tassa impropria e, potenzialmente, illegale. La sola tariffa regolamentata dallo Stato riguarda il costo massimo per l’incenerimento di un defunto in qualsiasi impianto italiano, attualmente limitato a 629,14 euro (IVA al 22% inclusa), senza alcuna previsione per i costi di dispersione delle ceneri, che possono essere effettuati in luoghi non vietati dalla legge” spiegano dalla Società di cremazione “Luigi Pianciani”.

Appello per la revisione

“In qualità di Società di cremazione “Luigi Pianciani“, che opera nell’Umbria per sostenere le famiglie nelle loro volontà di cremazione e vigilare sulle attività di tumulazione e cremazione dei Comuni umbri, chiediamo al sindaco di Terni di ritirare immediatamente questo provvedimento. Siamo pronti a discutere con le autorità locali, facendo riferimento alle normative nazionali e locali, le modalità di cremazione e dispersione delle ceneri applicabili”.

Conclusioni

“L’incremento nella scelta della cremazione come modalità funeraria è una tendenza positiva, ma non deve essere sfruttata per fini economici, specialmente dalle amministrazioni pubbliche. È fondamentale che le decisioni legate a questa pratica rispettino la legalità e le volontà delle famiglie, garantendo al contempo la dignità delle operazioni”.

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